La città è infestata!

Ribaltata la carcassa su un fianco per liberare Lalla schiacciata sotto il suo peso, lei chiese subito a sua madre, in ansia "Mamma, stai bene? Che cosa è successo?". La madre, che sembrava non fare caso alla completa nudità della figlia, rispose ancora col fiatone "Sto bene: quel porco non è riuscito a farmi nulla. Avevo sentito dei rumori venire dalla dispensa e quando mi sono avvicinata quello è spuntato fuori. Poi quando ho cercato di scappare mi ha tagliato la strada prima che riuscissi ad uscire di casa".

Pensose, Lalla e Sophia andarono nella dispensa, mentre Eirene rimase in compagnia della donna più anziana, accarezzandole una spalla per rincuorarla. Poco dopo, comparve sulla soglia della casa il maschio di Lalla, che reggeva tra le mani i vestiti della sua donna e timidamente disse "Mamma di Lalla, ho portato i suoi vestiti". La madre fece un passo verso di lui e gli fece cenno di avvicinarsi. "Oh, tesoro, vieni qui. E ti ho sempre detto di chiamarmi Cate" gli disse con voce addolcita e gli assicurò "Lalla sarà contentissima di questo". Il maschio guardava con timore la carcassa sul pavimento e ci passò molto lontano prima di raggiungere la donna più anziana, solo in presenza della quale sembrò rilassarsi.

Intanto, nella dispensa, le altre due donne videro che c'era una grande giara a pezzi sul pavimento, insieme ad una piccola quantità di riso. Quando Cate si affacciò insieme al maschio che portava i vestiti, Lalla le chiese "Da dove viene questa giara?". "L'ho comprata ieri sera: doveva essere piena di riso e veniva dalla nave arrivata ieri pomeriggio" rispose lei, chinandosi sul poco riso sparso per terra. Era chiaro: l'invasore si era nascosto là dentro ed aveva mascherato la presenza coprendosi con una piccola quantità di riso ed un doppio fondo. Ma se tutti i contenitori scaricati dalla nave erano così, allora la città era piena di quelle bestie!

"Dobbiamo dare l'allarme" disse Lalla, decisa "Qui vicino c'è un deposito e andremo subito là". Poi cercò il proprio maschio con lo sguardo, gli si avvicinò, gli prese i vestiti dalle mani e se li infilò in fretta. "Ti ho portato anche questo" aggiunse timoroso lui, porgendole un coltello da cucina. Lei per un momento lo guardò dubbiosa, ma poi, intenerita, lo prese e se lo infilò alla cintura. Posò quindi entrambe le mani sulle guance di lui e, guardandoli negli occhi, gli disse a bassa voce "Ora devi fare per me una cosa importantissima. Ti vorrei tanto lasciare qui al sicuro con la mia mamma, ma devi correre al porto, alla torre, e dare l'allarme: la città potrebbe essere piena di uomini cattivi che si sono nascosti in tutti i contenitori arrivati ieri con la nave grande. Corri finché non arrivi e non fermarti mai. Fai attenzione e fidati solo delle donne".

Lui la guardò spaventato, ma lei gli diede un leggero bacio sulle guance e, sorridendogli, gli disse "So che ce la puoi fare. Devi solo essere coraggioso per me". Lei gli diede un altro bacio, ora sulla fronte, mentre Eirene e Cate lo accarezzarono ognuna su un fianco per fargli coraggio. Al suo cenno di assenso, Lalla commentò "Bravo il mio cucciolo! Ora sbrigati" e gli diede una spintarella verso la porta, dopo la quale lui si mise subito a correre per ubbidire.

Poi la figlia disse alla madre "Dai l'allarme alle vicine e poi chiuditi al sicuro. Io vado al magazzino qui vicino". Le due sorelle dissero subito "Noi veniamo con te: ci sarà da combattere e noi sappiamo come sistemare quei maiali ed i loro sacchetti di sperma". Entrambe fecero una risatina e poi seguirono la maestra fuori dall'abitazione, verso il magazzino.