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Chapter 8 by hal19696 hal19696

What's next?

Un attacco notturno

La mattina seguente Allia fu svegliata prestissimo, prima dell'alba, e fece appena in tempo a mettersi qualcosa addosso e a raccogliere le armi prima di correre sulle mura, in corrispondenza della feritoia da cui il giorno prima i maschi avevano cercato di conquistare il castello. Ad aspettarla c'era Tamiri, già pronta e impeccabile, mentre Lira arrivò subito dopo ancora assonnata. Il motivo dell'allarme era che erano stati avvistati altri giovani maschi che, alla luce della luna, stavano percorrendo lo stesso stretto sentiero. "Ce ne siamo accorte perché qualcuno di loro è caduto e ha gridato" disse una delle sentinelle.

Dovevano essere molto più arrapati di quelli che li avevano preceduti, visto come correvano rischiando di precipitare, e dovevano essere lì di loro iniziativa, visto che non avevano armi o luci, non erano stati imbavagliati e salivano pochi per volta, come se non ci fosse nessun comandante a spingerli avanti. Molti, nella fretta, precipitavano nel vuoto, ma molti di più stavano per raggiungere il punto dove avrebbero dovuto saltare e raggiungere la corda che gli avrebbe permesso di intrufolarsi dentro. Le guerriere avevano deciso, infatti, di non toglierla, perché poteva tornare comodo sfoltire un altro po' il numero dei maschietti grazie a quelli che fossero stati così stupidi da infilarsi di nuovo in quella trappola!

Tamiri rise e disse "Non credo che molti di loro riusciranno ad entrare, ma vado lo stesso giù ad accogliere i pochi fortunati". Ammiccò alle compagne, che risero a loro volta, e scese per tornare nella sala dove aveva intrappolato decine di nemici il giorno precedente. Allia, invece, rimase con le compagne sulle mura e disse "Allora facciamo in modo che ci sia poco lavoro da fare laggiù. Questi poveri bastardi credo che siano qui solo perché glielo hanno suggerito i loro coglioni e correndo molti ci stanno facendo il facendo il favore di cadere giù e liberarci di loro senza fatica. Ma se gli diamo una mano a distrarsi sarà ancora meglio". Una nuova risatina percorse il gruppetto di ragazze che si mise subito al lavoro.

Dopo che furono sicure di essere ben illuminate, si sistemarono i capelli e si tirarono i vestiti in modo da mettersi bene in mostra, scoprendosi il necessario, mentre Lira si sedette a cavalcioni sul parapetto, proprio sopra la feritoia, in modo da mostrarsi meglio a quelli che avessero guardato in alto prima di fare l'ultimo salto. Le ragazze sfoggiarono i loro sorrisi più provocanti e attirarono l'attenzione di quegli animali che correvano e inciampavano eccitati e vogliosi. "Vi siete svegliati presto o avete passato solo tutta la notte a divertirvi col vostro giocattolino e ora volete qualcosa di meglio? Noi vi aspettiamo, ma sbrigatevi: non sapete quanto siamo bagnate!"

I ragazzi, ormai accecati dagli ormoni e dalle provocazioni di quelle che sembravano ormai essere prede facili, correvano più forte e sollevavano lo sguardo per godersi lo spettacolino offerto da quelle tentatrici, dimenticandosi di ogni prudenza. E decine di loro ne pagarono il prezzo, precipitando nel vuoto avendo negli occhi l'immagine di quelle ragazze che sembravano a loro completa disposizione e nelle orecche le loro promesse così allettanti.

Allia sfruttava il buio per sfoltire ancora di più i numeri di quei maiali e con la fionda bersagliava i maschi che sembravano troppo determinati e troppo poco in difficoltà: molti di loro, centrati dalle pietre della fanciulla, finirono in fondo al precipizio. A Lira, invece, bastava ammiccare a quei ragazzi che credevano di avercela quasi fatta, i quali alzavano gli occhi per cercare di vedere la fessura in cui sarebbero dovuti entrare, ma che così facendo si trovavano a contemplare le invitanti forme della giovane protese in bella vista, la sua gamba liscia e morbida ed il suo delicato piedino nudo che dondolavano sopra di loro. Molti di quei bastardi erano ormai troppo eccitati per saltare e rimanevano imbambolati a godersi lo spettacolo, ma così ostruivano il passaggio a quelli in arrivo che, anche loro ipnotizzati, li travolgevano e ne prendevano il posto.

Decine di giovani arrapati conclusero le loro brevi vite davanti a quelle fanciulle così invitanti e incitati dalle loro provocazioni: "Avanti, che succede? Non ve la sentite di venirci a prendere? Avete paura di non riuscire a farvelo venire bello duro davanti a noi?".

Fu solo dopo una trentina di fallimenti che, finalmente, il primo maschio riuscì a risalire la corda fino alla feritoia. Era un giovane di quelli che l'esercito dei maschi poteva considerare promettente: possente, agile e forte. E, cosa più importante, credeva che tutte le donne esistessero per soddisfare le voglie maschili e che quindi fosse giusto stuprarle. Con slancio arrivò davanti alla fessura da cui doveva entrare e con la foga del predatore che ha raggiunto la preda provò ad entrarci. Inutilmente, visto che era troppo stretta per lui!

Solo i maschi più esili erano stati selezionati per l'attacco del giorno prima, ma quel porco non lo aveva capito e, guidato dai suoi istinti più animali, aveva cercato di entrare a prendersi le sue prede. Peccato che ora fosse bloccato nella feritoia e più spingeva e più rimaneva incastrato là dentro.

Mentre i maschi iniziavano ad ammassarsi là sotto, a causa della strada era bloccata dal loro compagno, le fanciulle ridevano di gusto e provocavano ancora di più quel bestione, che ora penzolava dalla sua trappola e scalciava impotente. "Che succede? Sei troppo grosso per entrare e divertirti? Pensavi di poterti infilare dove volevi e di sfondarci per farlo? Mi sembra che ti stia afflosciando un po', sai?". Ed era vero: in poco tempo il maschio smise di scalciare e si arrese all'evidenza. Solo che, quando cercò di uscire dalla feritoia e ridiscendere la corda, rimase sospeso a mezz'aria, visto che l'estremità del sentiero era occupata da una fila di maschi che aspettava il proprio turno. Per fortuna Allia risolse subito il problema: una sua pietra, precisa e letale, centrò la bestia umiliata e la fece precipitare nel vuoto. Ma la ragazza non si fermò e bersaglio gli altri maschi accalcati liberando del tutto quel tratto del sentiero.

Peccato che anche questa volta i maschi non sembrassero finire mai. Ce ne vollero altre decine perché qualcuno, finalmente, raggiungesse la feritoia e riuscisse ad entrarci. Ma solo per finire nelle mani di Tamiri e delle sue compagne, le quali lo immobilizzarono, lo spogliarono e lo legarono come un salame, come avevano fatto con tutti i suoi compagni del giorno prima!

Alla fine, per fortuna, i maschi iniziarono a diventare sempre più rari e il flusso terminò solo dopo che ne furono saliti poco più di ottanta, anche se solo nove di loro erano riusciti ad entrare cadendo prigionieri delle ragazze. Per Allia era tempo di andare a fare rapporto a Luna su quella sorpresa, mentre Tamiri si sarebbe occupata dei prigionieri.

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