Siria in avanscoperta

Siria e cinque compagne uscirono dalla fortezza ed entrarono nell'accampamento nemico col favore del buio.

Non fu difficile, perché all'ingresso i maschi avevano messo solo due sentinelle che erano state spettatrici di quello che poco prima era successo fuori dalle mura: schiere intere di possenti e virili veterani, già massacrate durante la giornata, erano state rapidamente finite da fanciulle che apparivano del tutto indifese al loro cospetto. Questa vista incomprensibile per le loro testoline maschili li aveva prima turbati e poi terribilmente arrapati, così, mentre quei due si segavano con violenza al pensiero di quelle femmine indomite che avevano sterminato i loro compagni, furono rapidamente eliminati dalle frecce delle loro nemiche. La strada per l'accampamento era aperta!

Le guerriere erano armate alla leggera, con archi e spade corte, protette da corazza e gonnellino di cuoio che le coprivano dal petto fino a mezza coscia. Anche se ai piedi portavano degli stivaletti, il loro passo era comunque leggero grazie ad anni di allenamento.

Entrate nell'accampamento, avanzarono leggere in esplorazione, ma ben presto capirono che non avrebbero mai trovato quel che cercavano senza aiuto: il campo era enorme ed era sorto in disordine e senza regole in mezzo a un bosco, quindi orientarsi era così difficile che loro avrebbero rischiato di vagare per ore a vuoto. Per fortuna si imbatterono quattro nemici mezzi ubriachi che sedevano intorno a un fuoco, troppo presi a scherzare su quanto avrebbero scopato una volta conquistata la fortezza per accorgersi che erano state le donne della fortezza a venire da loro! Per loro non ci fu scampo: quattro mani femminili raggiunsero da dietro quei maiali, gli tapparono la bocca e poi li tirarono a terra, sulla schiena. I quattro bastardi non ebbero modo nemmeno di reagire, perché ciascuno di loro si ritrovò una ragazza seduta sul torace con una mano sulla sua bocca e il gelido piatto della spada appoggiato contro i coglioni!

Siria si mise al centro del cerchio e si rivolse a tutti "Chi di voi si offre volontario per spiegarci dove dobbiamo andare?". E tutti e quattro si fecero avanti con entusiasmo non appena la pressione contro le loro palle aumentò! Ogni ragazza raccolse la spiegazione del proprio prigioniero e poi, appena ebbero tutti finito, si sedette sulla sua faccia rivolta verso le proprie compagne, in modo da confrontare con calma le informazioni.

Le guerriere parlarono tra loro ignorando i mugolii dei maschi sotto di loro, che presto iniziarono a scalciare quando finirono l'aria, ma che, in compenso, avevano acquistato quattro svettanti erezioni ben visibili sotto la stoffa che le copriva. "Un po' li invidio i maschi: si divertono con poco!" scherzò una delle guerriere indicando l'erezione del proprio maschio e poi accarezzandogli il petto nel tentativo di calmarlo visto che scalciava a vuoto come un disperato. Quando le ragazze decisero il da farsi, i loro prigionieri erano ormai immobili, ma comunque decisero di non correre rischi: gli tagliarono le palle e glele infilarono nelle loro bocche spalancate in cerca di aria. Così avrebbero smesso finalmente di parlare delle donne in quel modo!

Il gruppo avanzò nell'accampamento, ma ben presto Siria ordinò di fermarsi un'altra volta: passi in arrivo e molto numerosi. Si fermarono e rimasero ad attendere, finché non comparve una colonna di decine e decine di giovani maschi, forse più di un centinaio, spinti avanti da alcuni loro comandanti più maturi che gli dicevano di fare silenzio, perché era importante che nessuno si accorgesse di loro. Non erano diretti verso la porta della fortezza, ma sembravano inoltrarsi nel bosco: doveva essere un altro attacco alle spalle, ma questa volta dalla direzione opposta rispetto a quello della giornata appena trascorsa.

Siria voleva scoprirne di più, così, mentre lei e tre compagne proseguirono verso il centro dell'accampamento, mandò le altre due compagne a seguire quei maschi per scoprire cosa avessero intenzione di fare.