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Chapter 23
by hal19696
Cosa vogliono fare?
Propongono la soluzione
Il mattino dopo le donne dell'isola si riunirono di nuovo per decidere il destino della prigioniera, che era stata legata ad un palo ad un lato della piazza in attesa del verdetto, ma che non sembrava stanca, anche se aveva passato là fuori tutto il resto della nottata. Il racconto di quello che era successo sulla nave e del potere che aveva la loro nemica turbava tutte e la vista di lei che si strusciava languidamente contro il palo, in modo sfacciato e con un sorrisetto malizioso, aveva creato un timoroso vuoto tutto intorno.
Nessuna sapeva cosa fare: non potevano tenere Astris imprigionata, perché nessuna le avrebbe resistito, e non potevano lasciarla andare, perché di sicuro sarebbe tornata ad attaccarle e questa volta col vantaggio di conoscere meglio le loro debolezze. E poi dovevano punirla in qualche modo, anche se era pur sempre una donna. "O forse non dovremmo trattarla da donna, visto che si è sempre comportata esattamente come un maschio!" suggerì ad un certo punto Lalla "Ricordatevi che ci voleva trasformare tutte in schiave. E vi abbiamo detto cosa fa ai suoi schiavi quando non le servono più".
Astris rise e rispose "Sei ancora arrabbiata con me solo perché ieri sera non ti sei potuta divertire? Te l'ho detto che se vi foste sottomesse a noi avreste avuto tutti i nostri schiavi per la monta. E sono sicura che molte delle tue compagne che si sono sbarazzate delle carcasse di ieri un po' si siano pentite che non abbia vinto io". L'amazzone sembrò ignorare le proteste delle presenti, che guardava dall'alto al basso con aria di superiorità, e la riunione sembrava essere arrivata ad un punto morto. E lei le provocò ancora "Se non decidete entro oggi, mandatemi qualcuno dei vostri maschietti: mi piacerebbe davvero provare la sensazione di spremergli le palline tra le mani. Potresti prestarmi il tuo, piccola Lalla!". La maestra stava avendo un'impeto di collera, ma Eirene la prese per una spalla per tranquillizzarla.
Si fece allora avanti Sophia, per presentare la propria proposta: la prigioniera sarebbe stata presa in custodia da lei e dalla sorella, che l'avrebbero imprigionata nel proprio paese, dove le donne sarebbero state immuni alle sue lusinghe. Tutte le presenti sembrarono sorprese dall'idea, persino Astris, che fece una smorfia contrariata e guardò torvo quella fanciulla che ancora una volta aveva avuto ragione di lei. Non ci volle molto perché le presenti approvassero.
Ci volle un giorno per preparare tutto, ma l'indomani le due sorelle erano pronte a partire con la prigioniera in catene. La loro nave fu caricata di provviste e doni e furono accompagnate al molo con tutti gli onori. Alla fine della cerimonia, rimasero a salutarle Lalla, che era stata la loro ospite e la loro guida, ed il suo maschio, che lei si era portata dietro perché omaggiasse un'ultima volta le visitatrici. Lui, per la soddisfazione della propria donna, si gettò ai piedi delle fanciulle per baciarglieli con fervore, ottenendo in cambio qualche carezzina sulla testa quando si rialzò.
"E a me invece non fai le feste?" chiese con voce fintamente dispiaciuta la prigioniera, che si era messa in bella mostra davanti a lui sfruttando il fatto il fatto di avere il seno esposto perché coi polsi incatenati dietro la schiena. Il maschio esitò e cercò negli occhi di Lalla la risposta su cosa fare, ma l'amazzone colse la palla al balzo e, senza che le guardie che la sorvegliavano potessero fare nulla per fermarla, sfruttò quella distrazione per scagliare un potentissimo calcio nelle sue palle, centrandole in pieno!
Il maschio fece un saltello sul posto e ricadde indietro con un basso mugolio di dolore. "Che bastarda!" gridò Lalla, accucciandosi apprensiva accanto a lui che giaceva a terra piangendo con le mani sui testicoli doloranti. Le due sorelle imitarono il suo esempio e Sophia disse subito "Vediamo quanti danni ha fatto".
Lalla si sedette dietro il maschio, tenendoselo in mezzo alle gambe divaricate per farlo stare fermo. "Ora sposta le mani, da bravo" gli disse, con tono dolce e fermo, mentre gli prendeva i polsi e guidava i suoi movimenti. Le due sorelle, invece, lo spogliarono per scoprirgli le palle e, tenendogli le gambe divaricate, iniziarono a studiare la situazione con preoccupazione. "Guarda come sono gonfie!" esclamò Eirene, mentre Sophia provò con la punta di un dito a comprimerne una, strappando un gemito di dolore al suo proprietario.
Lalla, allora, bloccò le mani del maschio a terra sotto i propri piedi e gli ordinò "Adesso stai fermo così". Poteva così anche lei accertarsi della situazione, prendendo delicatamente possesso del sacchetto del suo scroto, cosa che provocò un altro gemito. "Fai il bravo e fidati di noi, coraggio" lo incitò dolcemente la donna, dandogli un bacio sulla guancia mentre lui si contorceva per il dolore atroce che provava mentre le morbide dita di lei soppesavano ed esploravano delicatamente il contenuto di quella martoriata appendice. E, intanto, anche le due sorelle di tanto in tanto tastavano per farsi un'idea, la maggiore con più energia e precisione, la minore con più incertezza e maggiore delicatezza, accarezzando la gamba del povero sofferente ogni volta che si accorgeva di avergli fatto provare una nuova scarica di dolore atroce. Alla fine, dopo un'esplorazione attenta e molte altre grida e gemiti maschili, le tre donne concordarono: le povere palline erano sofferenti, ma intere, per il sollievo di Lalla!
La donna, però, non era ancora soddisfatta. Si sfilò da dietro il maschio, che, stremato dal dolore, non riusciva nemmeno a rimanere seduto, e lo spinse in direzione di Eirene chiedendo "Tienimelo un momento, per favore". La ragazza volentieri prese il posto della maestra dietro di lui, stringendogli i fianchi tra le proprie gambe in modo da fargli sentire la propria confortante presenza e sussurrandogli in un orecchio un rassicurante "Torna subito, ora fai il bravo con me". Lalla, invece, andò a fronteggiare Astris, che nel frattempo aveva assistito molto divertita a tutta la scena. "Il tuo viaggio sarà un po' più scomodo, stronza!" mormorò e di scatto prese un capezzolo della prigioniera e glielo torse con violenza, strappandole un urlo e facendola inginocchiare. "La nostra amica ha bisogno di catene anche alle caviglie" suggerì alle due arciere di guardia, che ascoltarono subito il consiglio e immobilizzarono anche le gambe dell'amazzone, rendendola inoffensiva.
Cosa fanno ora?
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Un posto perfetto
Due fanciulle scoprono un'isola dominata dalle donne
Due giovani esploratrici sono mandate in cerca nel mondo dopo la Caduta, dominato dalla violenza delle tribù maschiliste, di altri rifugi di donne libere. Trovano un'isola molto particolare, dove un antico progetto è in pericolo.
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- ballbusting, femdom
Updated on May 27, 2025
by hal19696
Created on Dec 31, 2024
by hal19696
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