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Chapter 19
by hal19696
Chi segui?
Le due sorelle con i prigionieri sulla diga
Le due sorelle presero delle torce e guidarono i prigionieri fino alla diga. Sotto di loro, ai piedi della costruzione, imponente come solo quelle che venivano costruite prima della Caduta potevano essere, era tutto pronto: sarebbe bastato che anche una sola delle due torce raggiungesse quella larga macchia di sterpi, rami ed esplosivo messa insieme dalle loro compagne perché tutto finisse e che la pianura fosse purificata dalla presenza di quei maschi, che brulicavano là sotto come scarafaggi e che minacciavano la vita e la libertà loro, di loro madre e di tutte le altre donne.
Le ragazze dissero cosa fare ai due uomini: al loro segnare sarebbero dovuti andare al centro della diga e gettare giù le torce in corrispondenza della zona che gli avevano indicato. Poi sarebbero dovuti correre di nuovo da loro. Per il loro sollievo, i loro testicoli furono liberati dal guinzaglio che li teneva prigionieri e, belli gonfi, ora pendevano liberamente tra le gambe un po' divaricate dei due animali, ma la corda che congiungeva le loro caviglie rimase dove stava, in modo che loro non pensassero di scappare.
"Provate a disubbidire e vi spediamo le palle in gola" minacciò Sophia con un sorriso malizioso, mentre Eirene più premurosa si raccomandò, battendosi una mano sulla coscia "E, appena lo avete fatto, tornate subito qui di corsa da noi". I due maschi ormai non riuscivano più a perdere le loro erezioni, rivolte costantemente verso due fanciulle, ma a quelle parole entrambe fremettero, sia per la paura che suscitava la minaccia della sorella maggiore, sia per le fantasie che ispirava l'invito della sorella minore.
Finalmente una ragazza corse verso di loro dal lato dell'accampamento delle fuggiasche, gridando era arrivato il momento: era il segnale. Le due sorelle incitarono i maschi e quelli raggiunsero il centro della diga e si affacciarono di sotto. Poi, prima il più mansueto e poi l'altro, gettarono giù le loro torce.
"Ora qui! In fretta!" gridò Eirene con apprensione, piegata in avanti e battendo con entrambe le mani sulle cosce, come avrebbe fatto con degli animali. Il prigioniero più mansueto ubbidì all'istante, correndo verso la propria padroncina con tutta la velocità che gli permettevano le gambe legate. L'altro, invece, appoggiò le mani sui fianchi e, a gambe divaricate per mostrare la propria virilità prorompente alle ragazze in segno di sfida, rimase dov'era. "Io tornerò da voi solo con gli altri guerrieri e allora ve la faremo pagare cara e vi stupreremo a morte, puttane!" gridò dando sfogo a tutta la sua aggressività maschile, cercando con la sua vuota minaccia di impressionare quelle ragazzine che lo avevano umiliato fino a quel momento e che avevano guidato alla rivolta quelle donne che fino a poco prima erano le schiave dei guerrieri!
Poi l'esplosivo scoppiò e la diga crollò sotto i piedi della bestia arrogante, che svanì nel nulla nella cascata d'acqua che si riversò di sotto, sulla pianura. Sophia si trovava più in alto, in una posizione da cui poteva godersi lo spettacolo dell'ondata che spazzava via ogni cosa, facendo scomparire l'accampamento e tutti i suoi occupanti, colpevoli di essere venuti lì per uccidere e stuprare le donne, di aver schiavizzato le proprie madri, figlie e sorelle indifese, di aver rapito e minacciato lei e sua sorella, di essere, alla fine, solo dei maschi arroganti e violenti. E ora venivano spazzati via senza pietà per mano di qualche fanciulla, dopo che le loro donne si erano ribellate al loro potere e un gran numero di loro era già stato sconfitto e umiliato nel proprio stesso accampamento. La fanciulla, travolta da quei pensieri, si sollevò il vestito e si portò una mano all'inguine per darsi piacere, terribilmente eccitata davanti a quello spettacolo di totale annientamento della più pura e brutale mascolinità.
Eirene aveva guardato il suo prigioniero correrle fedelmente incontro, ma nemmeno lui aveva fatto del tutto in tempo a portarsi al riparo e, dopo che la diga era crollata, si era ritrovato aggrappato alla roccia proprio ai piedi della fanciulla. Lei gli sorrise materna e, dopo aver guardato lo spettacolo della cascata che si riversava a valle, liberò un piedino dal sandalo e lo porse al maschio in difficoltà.
Lo schiavo si sarebbe potuto aggrappare a quella delicata estremità e salvarsi, accettando la graziosa clemenza della padroncina. Ma non lo fece. Quello spettacolo di distruzione era troppo per la sua testolina, che ora si riempiva dell'immagine di un intero popolo guerriero, quello di cui fino al giorno prima aveva fatto orgogliosamente parte, completamente sterminato a causa delle lusinghe e delle minacce di due giovani fanciulle. Uomini possenti che erano arrivati da arroganti dominatori ora sembravano formiche mentre cercavano invano di sfuggire al proprio destino, senza nemmeno capire che era stato il loro stesso capo, con la sua arma segreta, a fornire lo strumento della loro fine. E poi c'era Eirene, a prima vista una fanciulla delicata e indifesa, che lo sovrastava come una dea. Lei, come la sorella, si era infilata una manina sotto il vestitino per darsi piacere, mentre alcuni schizzi d'acqua che l'avevano raggiunta l'avevano tutta bagnata, rendendo anche semitrasparente la stoffa che la ricopriva: la sua espressione estatica fece scattare qualcosa nella mente primordiale del maschio, che si mise a baciare con devozione quel piedino che lei gli offriva, fino poi a succhiarselo avidamente come se la sua vita dipendesse da quello. E, intanto, ormai reggendosi solo con una mano, usava l'altra per masturbarsi ferocemente.
In un solo istante, Sophia gemette di piacere ed Eirene la seguì, mentre il maschio venne in un ultimo disperato orgasmo, la sua mano perse l'appiglio, la sua bocca scivolò lungo la soffice pelle della fanciulla e lui sparì nel nulla tra i flutti sottostanti.
Che succede?
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L'assedio
Un manipolo di donne difende un castello da orde di maschi
Nel mondo dopo la Caduta dominato dal caos e da tribù maschiliste sempre più violente, la comandante di un piccolo gruppo di donne difende con coraggio un castello contro orde di maschi che sembrano non finire mai. E a peggiorare le cose le sue figlie sono prigioniere degli aggressori. L'astuzia sfida il numero e la forza bruta.
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- femdom, cfnm, cbt, ballbusting, fetish
Updated on Dec 24, 2021
by hal19696
Created on Sep 16, 2021
by hal19696
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