In viaggio per l'isola

Le due esploratrici si erano imbarcate su una piccola nave diretta verso la loro meta. La comandante della nave ed il piccolo equipaggio erano mercanti donne, dirette sull'isola per vendere i prodotti del continente, ma a bordo c'erano anche numerosi schiavi maschi che venivano usati per i lavori pesanti. All'arrivo alcuni di loro sarebbero anche stati venduti alle donne locali che sembravano gradirli molto.

Le sorelle sedevano su una panca contro la murata del veliero e, disteso ai loro piedi, c'era il loro regalo per le donne dell'isola: un robusto schiavo ben dotato legato ai polsi e alle caviglie. La maggiore, Sophia, sedeva in corrispondenza del suo ampio petto, su cui poggiava i piedi calzati di sandali, mentre la minore, Eirene, sedeva in corrispondenza delle sue cosce, dove anche lei faceva poggiare i piedi... tranne quando con un sorrisetto malizioso non faceva strofinare la suola del sandalo contro la svettante erezione del maschio, che lottava contro la sottile stoffa ruvida di un gonnellino.

"Sembra mansueto e ubbidiente come promesso!" commentò allegra Eirene vedendo che, nonostante la costante stimolazione fatta seguire da frustrazione durante tutto il viaggio, il bestione non si era mosso dalla sua posizione rimanendo perfettamente immobile a loro disposizione.

"Però è anche stato tutto il tempo a fissarmi il seno sbavando questo porco" rispose scettica la Sophia sistemandosi meglio sul seno generoso la corta tunica di lino, che cadeva molto alta sulle cosce per essere fresca e permettere movimenti agili, ma anche lasciando molto poco all'immaginazione del maschio che là sotto contemplava le sue due padroncine.

"E dai: pensavi anche che l'avresti dovuto castrare a metà del viaggio perché non si sarebbe riuscito a trattenere, invece è stato bravissimo" rispose la sorella, che poi si rivolse direttamente allo schiavo col tono che si usa coi bambini piccoli "E' vero che sei stato bravissimo, amore?" e, con un ulteriore sfregamento della suola del sandalo, fece scappare un bassissimo gemito al maschio, ai limiti della sopportazione.

Sophia cambiò discorso, mettendosi più comoda e poggiando meglio i piedi su quell'ampio petto virile. "Non capisco molte cose. Perché delle donne che sono padrone della propria isola comprano maschi? Le mercanti hanno detto che vogliono quelli possenti e molto dotati, ma mansueti. Ma non abbiamo scoperto chi e come produce questi schiavi possenti, dotati e mansueti: non sembrano guerrieri catturati e sembrano troppo stupidi per rispondere alle domande in modo sensato". E per la frustrazione tirò un violento colpo col tallone contro lo stomaco del maschio che gemette di dolore.

Eirene sorrise dolcemente e passò un braccio intorno alle spalle della sorella, consolandola "Non puoi scoprire tutto prima ancora di arrivare. Ora rilassati: non è bello che ci sia da qualche parte qualcuno che sta finalmente insegnando ai maschi come comportarsi?". Diede un bacio sulla guancia della sorella e si poggio sulla sua spalla con la testa, mentre Sophia si faceva solo un po' meno pensosa. Col piede, intanto, continuava a strusciarsi sull'erezione dello schiavo, che ora sudava e sbavava copiosamente ed era sul punto di esplodere!

Finalmente giunse l'annncio festoso della comandante: "Ci siamo quasi! L'isola è laggiù!".

Eirene si raddrizzò e, sorridendo allo schiavo, commentò allegra "Visto? Ce l'hai fatta! Bravo, amore!" e si mise in piedi lasciando il maschio eccitato e frustrato. Poi si alzò in piedi anche Sophia, usando il corpo del maschio come gradino e concedendogli uno spiraglio di visione da sotto l'orlo della sua corta tunica. Anche lei sorrise alla bestia per terra, ma in modo malizioso, e annunciò con la voce che si usa coi bambini "Bravo, amore! Per ora hai salvato le tue povere palline gonfie. Adesso, però, prendiamoci cura di quel bel pisellino duro". Gli occhi del maschio si illuminarono, ma la ragazza alzò un piede e lo calò violentemente sulle sue palle esposte, strappando allo schiavo un ululato, ma al tempo stesso facendo sparire la sua erezione all'istante: ora era pronto a rimettersi in piedi!