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Chapter 6
by hal19696
Dove proseguono?
Verso la piazza e poi oltre
Le ragazze giunsero nella piazza principale, circondata di bancarelle e decorata con fiori. Al centro c'era una statua di una donna, a grandezza naturale, seduta su una specie di basamento e circondata di vasi con piante. La persona raffigurata era molto realistica, aveva un'età difficile da indovinare ed era vestita con abiti stranissimi che sembravano di un'altra epoca. Qualcuno le aveva messo sulla testa una corona di fiori vera ed al collo una collana di conchiglie, come quella portata dalla Madre Custode.
Alla base della statua, con la faccia poggiata ai suoi piedi, era disteso un ragazzo, in carne e ossa, che sembrava dormire. Le due sorelle rivolsero uno sguardo curioso alla loro guida, che spiegò "Lei è la nostra Fondatrice, Erika, la Madre. Fu scolpita sulla base delle antiche immagine che la ritraevano ed è vestita con gli abiti che si usavano ai suoi tempi. Quelli, in particolare, erano gli abiti usati dalle donne di scienza, come lei, quando lavoravano".
Poi Lalla abbassò un poco la voce e indicò il maschio che dormiva "Tutti la veneriamo molto, perché ci ha donato tutto quello che abbiamo: scelse per noi quest'isola, la riempì di tutte le piante utili e tolse tutto quello che era nocivo, ci ha lasciato le macchine che ci servivano per vivere, ma scelse solo quelle che avremmo potuto imparare a usare e riparare da sole. E poi ci ha dato le nostre leggi e i doni che vi ho già raccontato perché vivessimo nel modo migliore". Poi si accucciò accanto alla testa del ragazzo e sussurrò "Insegnamo ai maschi ad adorarla come se fosse loro madre e quindi vengono spesso qui per starle vicini per un po'. Questo è il ragazzo che fa il pane: ogni tanto viene qui quando finisce di lavorare tutta la notte e si addormenta ai suoi piedi". Sembrava molto compiaciuta e ricompensò il maschio con una carezza tra i capelli e poi facendogli passare un lembo della tunica contro il viso, donandogli un assaggio del proprio odore".
Poi la maestra si rimise in piedi e guidò le sorelle fuori dalla piazza. "Ora vi porto dove ci addestriamo al tiro con l'arco. E' un prato qui vicino dove ci prepariamo a difenderci. Sapete, sono in tanti ad aver provato ad attaccarci: molti erano tanto stupidi da provare ad approdare fuori dal porto e si sfracellavano sugli scogli, ma alcune volte pirati e altri maschi aggressivi hanno provato a conquistarci. Ma noi abbiamo sempre difeso le nostre mura" disse con orgoglio.
Uscirono dalla cittadina e si incamminarono su una strada che dominava il mare sottostante. Il sole del pomeriggio era sempre più basso e delle barche da pesca rientravano in porto, dove, invece, era appena arrivata una grossa nave da carico: da lassù si vedevano degli schiavi che, come formichine, stavano scaricando tutte le grosse giare contenute nella sua stiva. "Anche se qui abbiamo quasi tutto quello che ci serve, a volte lo scambiamo con i mercanti che arrivano per avere quello che non abbiamo" spiegò Lalla "A volte vengono persino i pochi maschi civilizzati che ci sono in giro a vendere le loro cose, ma è meglio che ci abbiamo a che fare meno che possiamo: guardate, si prendono come schiavi tra di loro e non hanno nessuna donna a guidarli e a farli ragionare!"
Erano quasi arrivate al campo di addestramento quando Lalla rallentò e fece cenno alle due sorelle di fermarsi. Il campo era al di sotto della strada e da lassù si godeva della vista perfetta delle giovani arciere che si esercitavano con il tiro con l'arco, usando come bersagli dei fantocci con la forma di persone... anzi, di maschi nudi er la precisione, a cui di frequente si divertivano a mirare tra le gambe, ridacchiando divertite tra di loro quando lo facevano. A bordo strada, a contemplarle, c'erano due maschi, un po' nascosti da dei cespugli, che sembravano completamente ipnotizzati dalla vista di quelle fanciulle. Uno dei due, poi, era in ginocchio e, con la tunica sollevata e con a terra, sciolta, la fasciatura che i maschi dell'isola portavano per evitare erezioni, si stava toccando la patetica erezione!
Lalla, silenziosa, si avvicinò alle sue spalle, caricò un calcio e, sfruttando la sorpresa dovuta al fatto che lui era tutto preso dallo spettacolo, gli colpì con violenza lo scroto con tutta la forza che aveva in corpo! Il ragazzo emise uno strillo acuto e dopo un saltello stramazzò al suolo con gli occhi sbarrati, le mani attorno alle palle martoriate e l'erezione finalmente scomparsa.
"Guarda il porcellino!" esclamò la maestra, che appoggiò un piede sul petto della propria vittima per rivoltarla a terra a pancia in su, in modo da scoprire le sue vergogne che lo incriminavano "Pensi che solo perché hai quel vermiciattolo tra le gambe che ti diventa duro puoi tirarlo fuori e giocarci quando ti pare? Noi donne non siamo oggetti per farvi divertire!". E, sollevato il piede, lo abbassò sulle palle del maiale e gliele schiacciò a terra. Poi lo fece rialzare tirandolo per un orecchio, lo fece spogliare e gli legò dietro la schiena le mani con la fasciatura che lui si era tolto. Poi con voce dura e autorevole gli ordinò "E adesso tu corri a casa dalla tua mamma e le racconti quello che hai fatto, le confessi che sei un porco e la implori di punirti a dovere. E non cercare di farle compassione, perché poi ci parlerò io con lei e, se non ti avrà punito abbastanza perché sei stato bugiardo o l'hai implorata, se non avrai le palline delle dimensioni di due belle mele rosse mature, ti farò punire di nuovo. Capito?".
Il maschio, piangendo promise che l'avrebbe fatto. Ma, prima che potesse correre a casa, Lalla gli ordinò "Prima, però, chiedi alle nostre ospiti di punirti per come ti sei comportato davanti a loro". Il ragazzo, messosi in ginocchio e allargate bene le gambe, implorò in lacrime le due sorelle "Vi prego, punitemi: non merito di avere più le palle per quello che ho fatto! Vi prego!". Prima Sophia e poi Eirene lo accontentarono subito, sferrando disgustate ciascuna due calci contro lo scroto dell'animale. "E ora muoviti!" comandò infuriata Lalla, indicandogli la direzione di casa. Il verme, con le mani legate dietro la schiena e muovendosi con fatica sulle ginocchia, si avviò.
Che succede con l'altro?
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Un posto perfetto
Due fanciulle scoprono un'isola dominata dalle donne
Due giovani esploratrici sono mandate in cerca nel mondo dopo la Caduta, dominato dalla violenza delle tribù maschiliste, di altri rifugi di donne libere. Trovano un'isola molto particolare, dove un antico progetto è in pericolo.
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- ballbusting, femdom
Updated on May 27, 2025
by hal19696
Created on Dec 31, 2024
by hal19696
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