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Chapter 7 by hal19696 hal19696

Che succede con l'altro?

Confessa tutto

Lalla si voltò verso l'altro maschio che era stato tutto il tempo con la testa china, aspettando ubbidiente il proprio turno. Lui, a differenza di quello di prima, era sempre stato vestito e non mostrava nessuna erezione. "E ora passiamo a te" disse la donna, con la voce stanca di chi si deve occupare di dei bambini disubbidienti "Su, alza i vestiti e vediamo se sei un porcellino come quell'altro".

Il maschio iniziò a piangere e ubbidì subito, sollevandosi la tunica per mostrare la fasciatura ancora al suo posto. "Ti prego, Lalla, puniscimi" cominciò a supplicare implorante e tirando su col naso, offrendole le palle perché ne potesse fare quello che voleva. Lei subito prese il suo scroto tra due dita, ma non strinse ancora. E invece ordinò "Dimmi che cosa ci facevi qui. E guardami negli occhi mentre mi parli, così capisco se mi dici bugie".

Lui, ubbidiente, la guardò con occhi pieni di lacrime e confessò, tutto d'un fiato "Sono venuto a guardarle perché mi piace vedere quando tirano con l'arco. Perché mi piace pensare che possono punire i maschi cattivi che non rispettano le donne. E perché penso che potresti essere tu a punirmi in quel modo se facessi il cattivo. E mi piace pensarlo".

Ad Eirene scappò una risatina, che nascose subito mettendosi una mano davanti alla bocca: quel maschietto si era appena umiliato in pubblico pur di obbedire alla donna a cui aveva consegnato spontaneamente le palle, mansueto come un cagnolino con la propria padrona. Ai maschi che loro erano abituate a domare di solito serviva un bel po' di tortura alle palle prima di ammettere a fatica quella loro fantasia!

Lalla, intanto, diede una brevissima stretta alle palle del maschio, che gli strappò un breve strillo, ma poi gliele lasciò andare. Ora non sembrava più arrabbiata, ma era severa quando gli chiese "Perché non me lo hai mai detto? Lo sai che dovresti dirmi sempre tutto". Allungò una mano e gli accarezzò una guancia e lui rimase con la guancia contro la sua mano dopo. "Perché pensavo che ti saresti arrabbiata, perché non sei un oggetto per farmi piacere. Ti prego, Lalla, puniscimi, ma non cacciarmi via!" la implorò un'ultima volta terrorizzato.

Lei se lo prese tra le braccia e lo strinse a sé, parlando poi alle due sorelle per spiegare comprensiva "Lui è mio, cioè è il maschio affidato a me. Sta sempre a pensare e non ha capito che, anche se non è stupido per essere un maschietto, non deve fidarsi della propria testolina, ma far decidere sempre tutto a me". Gli accarezzò la testa e gli diede un bacetto, mentre lui si stringeva a lei con fervore, coprendosi gli occhi umidi contro la sua spalla. Alla fine Lalla si separò dal maschio, gli diede una piccola pacca sul sedere e gli ordinò "Vieni con noi. Facciamo finire il giro alle nostre ospiti".

Il gruppo continuò a visitare i margini della città, con Lalla che spiegava come funzionava la vita sull'isola, le due sorelle che ascoltavano curiose e il maschio che seguiva mansueto le proprie signore. Alla fine tutto si concluse che era quasi il tramonto, in cima alla scogliera occidentale, dove le donne si accomodarono su una massicciata e la guida fece accucciare il proprio maschio per terra davanti a loro.

"Riposiamo un po' qui: la serata è splendida ed il tramonto è il più bello spettacolo dell'isola. Poi sarete mie ospiti per questa sera e questa notte". E si sfilò i sandali, che lasciò cadere in grembò al maschio, il quale li raccolse in estasi e, dopo averne odorato la suola, se li strinse al petto come qualcosa di prezioso e inseparabile. "E' qui per noi, per cui mettetevi comode!" disse poi alle due sorelle, appoggiando i piedi scalzi su una spalla di lui, spingendo poi fino a farglieli aderire sulla faccia. Le due sorelle sorrisero e la imitarono: Sophia appoggiò i piedi con tutti i sandali sulla nuca del loro poggiapiedi vivente, mentre Eirene imitò Lalla in tutto e per tutto affidando anche lei i sandali al maschio e prendendo poi la stessa posizione della loro guida. Sorrise compiaciuta quando vide che lui, comunque, continuava a tenersi stretti al petto gelosamente solo i sandali della propria donna.

Come prosegue la permanenza?

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