Selene e l'agguato

Selene stava spiando oltre lo spiraglio dell'apertura della tenda quando vide che finalmente il cambio della guardia era arrivato. E che era pesante.

Una ventina di guerrieri, tutti imponenti e armati di tutto punto, erano in testa, seguiti dal più grosso di tutti, quello che sembrava essere il capo. Dietro di lui, seguiva un'altra decina di guerrieri che erano la retroguardia della sua scorta. Il capo e altri cinque maschi entrarono nella tenda delle due sorelle e rimasero lì dentro per un po', mentre gli altri per metà controllavano i dintorni e per metà guardavano l'ingresso della tenda. Da dentro si sentiva urlare di rabbia e, alla fine, dalla tenda fu lanciato fuori il corpo esanime di un guerriero, uno di quelli entrati, seguito da chi doveva averlo lanciato fuori, il capo, rabbioso con una spada insanguinata in mano. "Voi quattro rimanete qua fuori e se succede qualcosa informatemi subito" ordinò ai suoi, prima di andarsene con il resto della sua scorta.

Ora c'erano quattro guerrieri là fuori e quattro dentro la tenda, tutti armati fino ai denti, mentre la carcassa di quello ucciso dalla furia del capo era stata calciata in un angolo e abbandonata lì senza nessuna cura.

Le tre donne aspettarono che tutto si fosse calmato e che i quattro uomini di guardia si fossero un po' rilassati. Notarono che si tenevano lontani dall'ingresso della tenda e controllavano lo spazio intorno. Due erano quasi appena fuori dal nascondiglio dove loro si trovavano, mentre altri due erano più distanti e avrebbero creato più problemi. Erano armati di ascia e, oltre che dal gonnellino di strisce di cuoio, erano protetti anche da una corazza intorno al busto e da schinieri. Ed erano bestie enormi.

Non sarebbe stato facile e le tre donne dovevano pensare ad un piano e metterlo in atto rapidamente e in modo preciso. Solo quando furono pronte finalmente uscirono dalla tenda per attaccare i loro nemici, rapide, precise e letali!

Selene uscì per prima e passò di corsa in mezzo alle due guardie più vicine attirando la loro attenzione. Ai loro occhi, visto che era una femmina vestita da schiava, non poteva che essere una schiava che si doveva essere appena dedicata al piacere degli occupanti della tenda. Niente di più sbagliato, perché subito lei fu addosso ad uno degli altri due guerrieri che si girò appena in tempo per vedere che l'apparente schiava era armata di una spada che con un movimento agile e fluido gli infilò in gola, uccidendolo all'istante.

Dietro di lei sgusciarono le sue due compagne che furono subito addosso ai due maschi già distratti e, senza nemmeno essere viste, li finirono in un istante. Il quarto maschio esitò, visto che era solo contro tre nemiche, ma poi si lanciò verso Selene con un grugnito brandendo l'ascia in aria. Le gambe agili della donna scattarono e il maschio colpì il terreno. Non fece in tempo a sollevare l'ascia che fu raggiunto alle spalle dalla sua nemica che con una mano gli tappo bocca e gli pinzò il naso tra pollice e indice e con l'altra penetrò tra le cosce possenti del guerriero e prese possesso delle sue grosse palle attraverso la stoffa che le copriva. E strizzò con tutta la forza che aveva.

L'ululato di dolore fu soffocato e il bestione crollò in ginocchio agonizzante, prima di venire raggiunto dalle altre due guerriere che pietosamente misero fine alle sue sofferenze. La prima parte del piano era stata realizzata perfettamente e ora non restava che entrare a liberare le nipoti, pensò Selene.

Un tonfo rumoroso la fece fermare e voltare. Poco distante da loro, nell'ombra, giaceva pancia in sù la carcassa di un maschio completamente nudo. Sopra di lui, con un piedino nudo poggiato sulle sue palle e un sorriso soddisfatto in faccia, c'era Kira, la giovane schiava che aveva fatto loro da guida quel giorno nell'accampamento. bisbigliò la fanciulla che aveva in mano un coltello ancora insanguinato. Poi lei si chinò sul pene del maschio e lo impugnò per tagliarlo di netto. Non male come sangue freddo per una ragazza che fino a quel giorno era stata educata ad essere semplicemente una schiavetta al servizio dei propri padroni maschi, pensò Selene.

"Io controllo qui intorno che nessuno si accorga di voi, voi continuate pure" bisbigliò ancora Kira, lasciando campo libero alle tre compagne perché procedessero col resto del piano.