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Chapter 12 by hal19696 hal19696

Come portano avanti il piano?

Distraggono i maschi

Le bestie si voltarono tutte verso le tre donne appena entrate e finalmente la loro attenzione non fu più diretta verso le due in ostaggio, che ancora stavano soffocando nelle mani dei loro rapitori. Le erezioni erano tutte puntate sulle nuove giunte che, ammiccanti, si fecero avanti provocando quegli idioti che le stavano fissando leccandosi le labbra. Nessuno sembrava badare neppure più a quello che si contorceva a terra, visto che il corpo nudo di Sophia era molto più invitante per quei porci arrapati.

La sorella maggiore si avvicinò ai maschi più vicini e, facendolo, prima calpestò le palle di quello a terra strappandogli un lamento e poi gli tirà un forte calcio in faccia che lo tramortìfacendogli sbattere la sua testa vuota contro il pavimento. Il tutto mentre si era presa il seno tra le mani per esporlo meglio allo sguardo voglioso di tutti gli altri, che ora non riuscivano più a trattenersi dal segarsi sbavanti. Tre di loro l'avevano circondata e lei, lasciate quelle tette succose che li stavano ipnotizzando, prese due di loro per le basi delle loro disperate erezioni per tirarli verso di sé. Il terzo, invece, le si avvicinò alle spalle e le si appoggiò contro il sedere, cosa che fu contraccambiata dalla ragazza che cominciò a strusciarsi contro di lui.

Anche Eirene imitò la sorella con altri due maschi, sorridendogli e facendogli i complimenti "Che bei cazzoni che abbiamo qui: ora davvero ci divertiremo tutti insieme!". Lalla, con più fatica, finse un sorriso e prese in carico un altro maschio, mentre l'ultimo, scavalcato da tutti gli altri che si erano presi i posti in prima fila, era rimasto solo a segarsi e si guardava intorno in cerca della femmina più vicina con cui potesse trovare sfogo. Il suo sguardo si posò su una delle donne che avevano in ostaggio, la madre, che intanto si era liberata dei sandali e aveva portato i piedi contro l'uccello eretto del rapitore che la teneva per il collo: stava usando le sue poche forze per segarlo! E subito dopo, a pochi passi di distanza, anche la figlia aveva incominciato a imitarla col proprio rapitore! Era troppo per la testa del maschietto rimasto a bocca asciutta, che si inginocchiò al fianco della donna e, sollevato il vestito, iniziò a leccarle la coscia mentre si segava da solo con gli occhi chiusi, come un cane: un aspirante conquistatore che invece era stato superato e umiliato dagli altri maschi che si erano presi il meglio per sé e ora stava elemosinando da quel corpo femminile le briciole del piacere che lei generosamente stava donando a quell'altro guerriero, di sicuro più meritevole di lui di tutta quell'attenzione. Nonostante questi fossero i pensieri che percorrevano la sua testolina intossicata dal desiderio e dalla frustrazione, forse per la vicinanza della donna, forse per tutta la situazione in cui si trovava, ben presto aveva cominciato a mugolare anche lui di piacere.

Quando tutti i maschi ancora coscienti furono nella rete delle donne, avendo lasciato cadere le armi che nelle loro testoline vuote erano ora solo un intralcio, Sophia riprese a parlare "Bravi maschioni: voi sì che siete cagnolini coi fiocchi, pronti ad accorrere appena vedete una donna in modo da scondinzolarle nella speranza che si prenda cura di voi" e scosse le erezioni che teneva in mano in modo da far capire a quegli idioti cosa intendesse per scodinzolare! "Ma dovete imparare anche a comportarvi da bravi cagnolini, rispettosi e ubbidienti, altrimenti potreste non vivere abbastanza per svuotare le palline. Non vorrete fare la fine dei vostri amichetti che una fanciullina ha sconfitto tutta sola senza che loro nemmeno riuscissero a difendersi. Uccisi, magari, proprio mentre si segavano sognando di divertirsi a stuprare queste donne di cui non siete all'altezza!" concluse con scherno.

Poi la ragazza fece una risatina e, con un rapido movimento delle mani, lasciò andare le erezioni degli animali e afferrò i loro coglioni, troppo velocemente perché quelli avessero anche solo il tempo di capire di cosa stesse succedendo: distratti dal piacere che stavano provando e poi confusti dall'umiliazione che gli era stata ricordata, ora erano letteralmente nelle sue mani! E, subito dopo, anche le altre sue due compagne fecero scattare la trappola, controllando adesso le palle di ben cinque maschi!

Le due donne prigioniere, invece, caricarono un calcio e lo sferrarono ciascuna contro i coglioni esposti del proprio aguzzino, troppo distratto per reagire, atterrandolo con un ululato. Loro le mollarono, dovendo pensare a curare le proprie palle, e le due donne furono finalmente libere. Quello fu il segnale e tutte le mani si serrarono intorno ai testicoli tenuti in ostaggio, così che la stanza si riempì di un coro di lamenti e ululati, mentre i corpi mascili si accasciavano uno dopo l'altro al suolo.

Il maschio alle spalle di Sophia, che intanto aveva allungato le mani per palparle il seno e aveva iniziato ad esplorare lo spazio tra le natiche della ragazza per cercare il suo ano, si era fermato di colpo, indeciso su cosa fare: da un lato era ancora ipnotizzato da quel corpo prosperoso e la sua promessa di piacere, ma dall'altro stava iniziando a capire che era tutta una trappola e che quelle apparentemente vittime indifese là solo per il piacere di loro uomini li avevano ingannatui. L'esitazione gli fu fatale perché gli altri due maschi erano ormai a terra e Sophia si era chinata (avendo cura di strusciarsi contro il cazzo dell'ultimo bastardo in piedi, in modo da friggergli ancora di più quel suo cervellino animale) e aveva raccolto uno dei martelli lasciati cadere dagli invasori. Poi, mentre la bestia ancora la fissava con aria ebete, si voltò e, con un sorriso di superiorità, gli tirò dal basso verso l'alto una violenta martellata contro i coglioni!

Cosa fanno ora le donne?

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