No, anzi...

Le forze mi mancano improvvisamente, mi appoggio al suo corpo e al bordo della cucina, in sottofondo al mio dolore e al mio piacere, le parole di Giorgia .

“Oh scusa! scusa! scusa! scusa! scusa!” Mi dice con voce evidentemente dispiaciuta, ma con un evidente divertimento di sottofondo. “Con il solletico non mi sono riuscita a controllare, davvero mi spiace, lo sai che lo faccio per finta, non volevo farti del male” mi dice infine con, stavolta, una voce più divertita che altro.

“Tranquilla, sto bene” le rispondo con voce smorzata. “Fallo ancora!”, “Fammi tuo”, “sei la mia dea!”; grida il mio cervello drogato del piacere provocatogli e prontamente represso dal mio filtro.

“Ma che cos’era quel verso?” Continua lei mezzo ridendo.

“Eh?” Che stai dicendo?

“Massi, hai fatto un verso stranissimo quando ti ho colpito, sembrava quasi che gemessi” mi dice.

Sgrano gli occhi, non ci credo, come ha fatto ha sfuggirmi? Contemporaneamente percepisco l’erezione che si è ricreata poco sopra a dove sono stato colpito.

Cazzo, cazzo, cazzo. Tento di metterla sul ridere.

“Ahaha ma davvero?”

“Giuro, non potrei sbagliarmi” mi risponde lei.

Segue un attimo di silenzio, ci guardiamo negli occhi.

“Cose ti piace che ti facciano male alle palle?” Mi dice poi con ironia.

Non so perché, ma ora mi sento privo di filtri, sento che se sarò sincero ora tutta andrà per il meglio.

“Si... si è così... mi piace che le ragazze mi colpiscano le palle”.

Un altro attimo di silenzio assordante.

Un sogghigno le compare sulle labbra, si avvicina di nuovo a me, a pochi centimetri dal mio viso. La sua mano destra mi afferra con forza l'inguine, gemo di nuovo, e stavolta senza trattenermi.

“È così ti piace che le ragazze siano cattive con te.... che dolce che sei”

Mi dice con tono accondiscendete prima di infilarmi nuovamente la lingua in bocca, il tutto mentre continua a stringermi i jeans nella zona dell'inguine. Stavolta con la mano sinistra mi prende il volto, più che condurre il bacio me lo sta proprio imponendo. Mugugno versi incomprensibili, quando ha bisogno di ossigeno si stacca nuovamente da me, sostituendo la sua lingua con il pollice, che ovviamente non esito a succhiare.

“Pensa che coincidenza, a me invece piace proprio far del male ai ragazzi”.