Marco rientra a casa

Arrivato all'ingresso principale vede le sbirre, ridere e discutere maliziosamente nei pressi della volante in giardino. <<Povero hombre habemos frito su huevos >> sente dire dalla messicana. L'Ucraina risponde fredda <<non sarà grande perdita per sua moglie, suo pene piccolo come quello di bambino>>. Suscitando grandi risate in entrambe.

Preoccupato di essere scoperto, Marco decide di ripercorrere la strada all'indietro rientrando dalla finestra. Giunto quasi alla finestra vede che le proprietaria del negozio di giocattoli insieme alla futura nonna continuavano a spettegolare fuori dal negozio. <<Dovrebbero reintrodurre la castrazione come pena per i reati sessuali, mia cara Signora. Ci penserebbero 20 volte prima di commettere una violenza su una donna>>. Dice la donna più anziana. << Ha proprio ragione signora, ho visto uomini piangere come femminucce solo a sfiorargli le palle >>. Ribatte la commerciante. E così dicendo si dirigono verso di lui.

Marco per non essere scoperto si getta nel negozio di intimo femminile, ma con grande sconforto le due donne mature lo seguono. Temendo di essere stato riconosciuto Marco si rifugia nei camerini che sembrano essere tutti occupati. Al loro esterno si affollavano donne di tutte le età in attesa di provare l'intimo perfetto per le festività natalizie . Volendolo evitare spiacevoli inconvenienti Marco tira dritto fino ai bagni. Il bagno è unisex ma per sua fortuna è libero e chiude la porta a chiave dietro di sé. Il bagno contiene sia una cabina chiusa con su scritto fuori sevizio che un paio orinatoi per uomini. Sentendo un odore sgradevole proveniente dalla cabina, incuriosito si abbassa a 4 zampe per sbirciare dal sottile spazio vuoto alla base, non vedendo i piedi di nessuno ma solo un lungo vestito rosa per terra. Al che il ragazzo lo afferra con una mano e lo tira con vigore, riuscendo a impossessarsene. Si trattava di un vestito femminile che nella parte posteriore era sporco di feci, mentre al davanti c'erano alcune macchie di pipì. Disgustato lo getta subito nel cestino, pensando si tratti di un lurido bagno fuori servizio in cui avevano stipato dei cenci sporchi. Marco sentendo il bisogno di svuotare la vescica si avvicina all'orinatoio e si libera della tuta che gli impediva di divaricare le gambe , riponendola sul lavandino.

Aperte e piegate le gambe per lasciare penzolare in piena libertà i malconci testicoli, che erano ritornati a dimensioni accettabili ma ancora di colore rosso-blu, Marco inizia a emettere le prime gocce di urina. Non appena il flusso diviene più forte, si sente il rumore di uno scarico del WC e la porta del bagno fuori servizio si spalanca. Guardando nello specchio Marco vede comparire dietro di sé la splendida donna incinta, completamente nuda, con solo un paio di ballerine con la punta arrotondata e un fiocchetto decorativo sopra.

Marco capisce che il vestito era il suo, ed aveva coperto le comode scarpe basse che la donna portava per il gonfiore alle caviglie dell'ultimo mese di gravidanza . La gestante aveva avuto un piccolo episodio di incontinenza fecale e urinaria, molto frequente al 9° mese, quando l'utero dilatato spinge sul colon e sulla vescica, motivo per cui si era precipitata in negozio. Ricollegando i fili della storia, Marco capisce che la futura nonna e la negoziante, preoccupate per lei, la stavano cercando. Non potendo arrestare il getto di pipí che aveva raggiunto l'apice, Marco rimane come pietrificato, con le gambe flesse e divaricate e i testicoli in bella mostra che arrivavano quasi alle ginocchia. Continuava ad urinare e nel frattempo contemplava come ipnotizzato il corpo nudo della donna gravida che si avvicinava lentamente. Non aveva mai visto una donna incinta completamente nuda : i seni morbidi e ripieni di latte erano ingranditi e tondi come meloni, i capezzoli apparivano induriti e più scuri , così come le grandi e piccole labbra del suo sesso che si preparavano all'espulsione di un esserino lungo circa 90cm e pesante anche 4/5 kg. Dalla pancia rotonda si potevano intravedere i movimenti del bambino anche lui agitato dall'adrenalina materna.

Marco viene risvegliato dallo stato di trance dall'urlo della futura mamma che con le lacrime agli occhi grida <<Maiali, non vi fermate neanche davanti alle donne incinta >> e con tutta la rabbia e la forza che aveva nelle gambe gonfie e pesanti, lascia partire un calcio violentissimo contro i teneri ciondoli pendenti dell'uomo. La punta arrotondata della ballerina scarica uniformemente l'energia su entrambe le sferette che si appiattiscono sempre di più venendo proiettate verso l'alto ai 2 lati del pene come dischi volanti, raggiungendo quasi l'ombelico. Nonostante la vescica sia ancora mezza piena il flusso di urina si interrompe immediatamente ed è sostituito da una gelatina rosea attribuibile ad una miscela perfetta tra sperma e sangue.

Marco cade a terra semicosciente, riesce ancora a vedere ciò che accade ma non sente nulla, i rumori sono ovattati così il dolore irradiato dai testicoli. La donna umiliata vuole essere sicura che non dovrà più temere per l'incolumità sua e della sua futura bambina. Accovacciandosi, dispiegando apertamente la sua farfalla, sussurra a Marco, <<questa è l'ultima volta che molesti una ragazza indifesa con le tue luride palle>>. E così facendo trascina per le gambe l'uomo nel bagno, abbassa la tavoletta e sale sul WC, atterrando con entrambi i piedi sui testicoli del ragazzo . Marco che aveva compreso il pericolo all'ultimo istante era riuscito con un colpo di reni a spostarsi leggermente, facendo sì che la donna atterrasse solo sui margini dei testicolo, obliterando circa il 25% del loro contenuto, immediatamente espulso sotto forma di eiaculazione sanguinolenta.

La gestante, soddisfatta dell'apparente castrazione, ruba la tuta e la felpa del ragazzo lasciandolo nudo ed incosciente nel bagno di servizio, e si precipita fuori ad informare della bella notizia la madre e la negoziante.

Marco viene ritrovato nello stesso stato pietoso da una donna peruviana delle pulizie la sera tardi, che alla vista dei testicoli dell'uomo emette un urlo acuto. Marco risvegliato di soprassalto inizia a urlare con la stessa tonalità, trovandosi con il 25% di entrambi i testicoli appiattiti come una piadina e di colorito nerastro. Il loro contenuto si era ridistribuito nelle porzioni superstiti che apparivano rosse e ringonfie in maniera irregolare.

La donna delle pulizie spaventata dalle urla indemoniate del ragazzo, pianta la mazza che stava usando per pulire il bagno sulle malconce gonadi del giovane, che nauseato dal dolore le vomita sulle scarpe. La donna inorridita esce a chiamare aiuto ma Marco capisce subito che l'aiuto che cerca servirà solo per castrarlo definitivamente.

Come un soldato ferito in battaglia non avverte il dolore per effetto dell'adrenalina, così Marco si alza e completamente nudo si precipita fuori dal bagno determinato a raggiungere la finestra della villa. Facendo lo slalom tra le donne straniere addette alle pulizie guadagna la strada. Non gli resta che attraversare la strada e scavalcare la finestra, quando vede dietro di sé 3 donne delle pulizie che lo rincorrono armate di mazze e altri utensili: la peruviana incontrata nel bagno , una cinese e una africana.

Marco attraversa incurante del traffico tra i clacson delle macchine, raggiungendo la palazzina. Consapevole di aver guadagnato terreno sulle sue inseguitrici, si accinge a scalare il muretto di divisione tra la villa e la strada. Purtroppo il ghiaccio che si era formato quella notte lo fa scivolare e il povero uomo atterra a gambe aperte su un tubo pluviale che usciva dal muro. L'uomo che nell'impatto avverte un sonoro "crunch" guaisce come un cucciolo ferito. Ma vedendo avvicinarsi le donne del negozio, raccoglie le ultime energie e cerca di sollevarsi nuovamente. Purtroppo si rende conto di essere trattenuto da qualcosa, la cute dello scroto era rimasta attaccata al tubo ghiacciato. Provare a scollarla con il fiato avrebbe richiesto troppo tempo e pensó che se doveva essere castrato almeno sarebbero state delle donne attraenti a farlo. Nonostante le fantasticherie erotiche sulle 3 donne il freddo aveva provocato una fortissima retrazione dei genitalia, vergognosamente esposti alle intemperie ormai da parecchi minuti . L'africana, la più veloce, alta, slanciata e con un corpo tonico in pochi secondi raggiunge l'uomo che le volgeva le spalle e dice <<tu stupratore, noi tagliare palle e pisello e appendere ad albero di Natale in negozio >>. Marco rabbrividendo alla minaccia della donna cerca nuovamente senza successo di sollevarsi esponendo così i genitali raggrinziti. Il pene delle dimensioni di un fiammifero e i testicoli paragonabili 2 chicchi di uva passa attaccati comicamente alla base del tubo, suscitano un trionfo di ilarità nella giovane africana , abituata a ben altre dimensioni. E continuando a ridere si allontana dicendo << tu avere dimensioni di neonato, tu inutile uomo hahahah>>.

Dopo di lei arriva una cinesina che aveva portato con sé un'aspirapolvere elettrica. Le dimensioni dei suoi genitali la fanno ridere e dice << tue membla molto piccole, ma io visto anche peggio>> e così facendo attiva la aspirapolvere che risucchia le palline di Marco staccandole con il calore del motore dal tubo pluviale.

Nel frattempo era giunta anche la peruviana che con una cesoia per alberi si avvicina pericolosamente alla cute dello scroto stirata dalla aspirapolvere. Il risucchio potente, insieme al calore del motore dell'aspirapolvere stimolano sempre più Marco che inaspettatamente, eiacula getti caldi di sperma che a contatto con l'aria fredda sublimano emettendo un fumo biancastro dall'odore pungente. Le due ragazze disgustate mollano la presa e finalmente marco riesce a raggiungere la salvezza.