Le tre ragazze e le fuggiasche si incontrano

Sophia, Eirene e Kira giunsero in cima alla salita, portandosi i loro due prigionieri tenuti per le palle al guinzaglio. Lì furono accolte dalle donne di guardia, tra cui c'era anche la guerriera che Selene aveva mandato ad avvertire le schiave. Questa abbracciò le due sorelle e si complimentò con loro, guidandole poi più all'interno, dove era sorto il piccolo, ma ordinato accampamento delle fuggiasche.

"Ce l'abbiamo fatta a radunare tutte e a partire ancora di notte. E' bastato eliminare due sentinelle per avere la strada libera. Siamo anche riuscite a raccogliere tutto quello che poteva servirci e lo abbiamo caricato sui carri più piccoli che c'erano, gli unici che potevano salire per il sentiero. E, per quello che non siamo riuscite a mettere sui carri, abbiamo usato loro". Le donne indicarono un piccolo gruppo di maschi che erano stati radunati in mezzo ai carretti e alle masserizie. Stavano seduti in silenzio e sembravano mansueti, ma non erano legati. E Kira, appena li vide, sorrise e gli corse incontro tutta contenta, come se li conoscesse, consegnando la presa del guinzaglio a Sophia.

Sophia non credeva ai propri occhi e avvicinò la mano alla spada quando chiese "E quelli chi sono? Li avete catturati? E ora li lasciate liberi?". Ma una delle donne la rassicurò "State tranquille. Loro sono con noi e fanno quello che gli diciamo: sono maschi, ma sono diversi dagli altri. Loro sono... naturalmente schiavi!". E lei, che era stata educata da sempre a ubbidire ai maschi e a sopportare la loro violenza e la loro prepotenza, sembrava molto eccitata nel dirlo. "Nonostante tutto ce n'è sempre qualcuno e noi li incoraggiamo a servirci. E li proteggiamo, visto che gli altri maschi li odiano e, se li scoprissero, li ucciderebbero. Quindi li abbiamo presi tutti e ce li siamo portati dietro, così gli abbiamo fatto trasportare le cose più pesanti e ora possiamo tenerli al sicuro per qualsiasi cosa vogliate fare".

Sophia doveva ammettere che era una spiegazione convincente e Kira, che era corsa incontro ad uno di quei maschi che le stava facendo le feste come un cagnolino, sembrava provare che era tutto vero. E un'altra prova la vedeva nel prigioniero che lei teneva al guinzaglio, che li guardava con odio e disprezzo. Eirene, invece, si era affiancata all'altro prigioniero, gli aveva passato un braccio dietro le spalle e gli stava indicando quella scena. "Fai il bravo e si prenderanno cura anche di te" lo incoraggiava, trovando terreno fertile nel maschio già manipolato e pronto ad accogliere come allettante l'idea di una vita di schiavitù ed obbedienza al servizio di quelle che fino al giorno prima erano state delle schiave. Ma nella sua testolina stavano ormai diventando le donne che si erano sempre occupate amorevolmente di lui, che quella notte avevano sterminato i più forti guerrieri della tribù e che avevano dimostrato che per chi ubbidiva c'erano premi e piacere, ma per chi si ribellava c'era solo il dolore più atroce che un maschio può immaginare!

Sophia avvertì le fuggiasche che dovevano prepararsi a difendersi: i maschi dovevano averle seguite e ora stavano arrivando numerosi. Una delle donne sospirò e spiegò che i maschi non le avevano seguite. "E' colpa di una di noi, che quando ha visto dove stavamo andando è tornata all'accampamento e ha avvertito gli uomini. Lei è convinta che tutte le idiozie sul fatto che le donne sono delle schiave siano giuste e dice che siamo delle ribelli traditrici. E' lei a guidarli qui".

Sophia ed Eirene non riuscivano a credere che una donna potesse tradire le proprie sorelle per prendere le parti di quei maiali che le perseguitavano. Ma questo voleva dire che dovevano sbrigarsi a portare avanti il piano, perché di tempo ce n'era sempre meno. Le altre donne si stavano schierando al termine del sentiero per difenderlo con le poche armi che avevano, mentre le due sorelle avrebbero portato i due prigionieri alla diga. Appena Selene e le sue compagne fossero state al sicuro, loro avrebbero dovuto ricevere un segnale, in modo da poter passare all'azione.