Le tre compagne si ritrovano

Le tre donne si incontraroni di nuovo sulla soglia della tenda: stavano tutte bene, senza che il minimo graffio avesse toccato i loro corpi femminili e allenati, ma le loro spade erano cosparse del sangue di decine di stupratori che avevano avuto la sventura di incrociare le loro strade. Tutte e tre si abbracciarono e tornarono verso lo spiazzo che sembrava essere al centro di quella porzione di accampamento dove venivano tenute le schiave. Le figure di quelle donne di ogni età, vittime dell'oppressione maschile, si sporgevano da ogni angolo che fissavano curiose e piene di speranza le tre guerriere: chi erano quelle valorose che avevano fatto strage dei loro aguzzini?

Presto una piccola folla si formò intorno a Selene e alle sue compagne che spiegarono di essere libere e promisero che avrebbero potuto aiutarle a liberarsi del potere dei maschi una volta per tutte. Ne approfittarono anche per avere informazioni su quello che stava succedendo. Scoprirono che c'erano un centinaio di schiave, tutte radunate in quella parte dell'accampamento perché era quella più a monte lungo il ruscello che proveniva dalla grande diga che sovrastava la pianura, un'opera che risaliva a prima della Caduta e che nessuno usava più. Lì potevano prendere l'acqua per tutte le esigenze, mentre a valle i maschi accampati, incapaci persino di controllare dove pisciavano, la sporcavano senza vergogna, visto che tanto ci sarebbero state le donne a rimediare.

Seppero anche chi era il capo che le teneva prigioniere, Krum, un guerriero crudele e ambizioso che aveva preso da poco il potere e aveva organizzato quella guerra contro le donne libere: diceva che davano un cattivo esempio alle schiave, che le avrebbero rese disubbidienti nei confronti dei loro padroni, i maschi. Aveva raccolto tutti gli uomini ed aveva marciato contro la fortezza, mentre nei villaggi erano rimaste solo donne e bambini. Le guerriere capirono, allora, che anche il rapimento loro e di Sophia e Eirene doveva essere parte di questo piano.

Le donne dissero anche che c'erano pochi guerrieri in giro solo perché l'attacco era già iniziato e molti erano andati a vederlo. Però c'erano ancora alcuni maschi venuti a divertirsi con le schiave che avrebbero potuto dare l'allarme. Selene e le sue compagne decisero che era inutile rischiare e lasciare impuniti quei maiali: armi in pugno e guidati da una giovane schiava intraprendente, iniziarono un giro delle tende per fare pulizia!

Era persino più facile del previsto. Il primo maschio era da solo e, anche se era un uomo possente, era alle prese con una schiava a cui aveva strappato tutti i vestiti di dosso per avere libero accesso al suo seno abbondante. Il porco aveva la faccia immersa lì in mezzo ed era troppo impegnato a leccarlo e a succhiarlo per accorgersi delle tre guerriere che lo stavano raggiungendo da dietro. Mentre lui mugolava di piacere spremendo tra le mani quelle mammelle generose, tre lame lo raggiungevano, una a trafiggergli la schiena, una a tagliargli la gola e l'ultima, con una stoccata decisa che gli passò in mezzo alle cosce, a tranciargli di netto i coglioni!

L'obiettivo successivo era nascosto dietro un carro, contro cui era seduta per terra a gambe divaricate una giovane sguattera che aveva ancora uno straccio tra le mani bagnate e insaponate. Ai suoi piedi c'erano ben due maschi stesi bocconi per terra, ciascuno dei quali con un piedino di lei in bocca, a succhiarselo avidamente. La ragazza si spaventò quando vide le tre guerriere avvicinarsi, ma la presenza di un'altra schiava la tranquillizzò subito. Il suo iniziale sobbalzo non mise in allarme di due maschi che con le mani afferrarono ciascuno una caviglia per garantirsi la continuazione del piacere. Piacere che tre donne spensero insieme alla vita dei due animali.

Poi fu la volta di due sadici che avevano legato delle schiave ad un albero e le stavano frustando a sangue: le loro fruste nulla poterono contro le lame delle guerriere. Le loro grida, prima espressione di ferocia e violenza, lo divennero di terrore e disperazione appena fu chiaro che per le bestie non ci sarebbe stata pietà. E, dopo di loro, un angolo dopo l'altro, tutta la zona fu ripulita dalla presenza maschile ed i corpi furono nascosti con l'aiuto delle schiave perché nessuno potesse accorgersi dell'accaduto e dare l'allarme.

A lavoro finito, le tre guerriere tornarono nel piazzale centrale.