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Chapter 3 by Kittenboy Kittenboy

Chi è davvero quella ragazza?

L'Ospite al castello

Prima che potessi accorgermene l'uomo con cui parlava mio padre salì sulla carrozza, cosi colma di stupore, chiesi a mio padre cosa stesse succedendo

Lui rispose "Quel signore era... un collega del mio vecchio lavoro, doveva partire ma purtroppo sua figlia si è ferita nel viaggio e non essendoci alberghi nel villaggio qui più vicino, si è trovato obbligato a lasciare la piccola qui con noi fino al suo ritorno...ma ti prometto che se la cosa dovesse recarti fastidio io..."

Non gli feci finire la frase che risposi "Oh! Papà, falla restare con noi, sarebbe così divertente"

Nel frattempo le due governanti ci raggiungono e la giovane fanciulla si sveglia "Dove sono? Che posto è questo?" e dopo disse "dove è mio padre?", Io non potevo credere che il brutto ceffo che la teneva in braccio fosse suo padre perchè non sembravano imparentati in nessun modo, e mentre mademe Perrodon risponde alle domande della ragazza, io provai ad avvicinarmi ma venni fermata da De la fontaine che mi pose una mano sul braccio "non ti avvicinare, una persona alla volta è il massimo della conversazione che può sostenere; la nostra ospite potrebbe essere sopraffatta anche da una minima eccitazione in questo momento "

Io feci un passo indietro, e vidi che la ragazza veniva amanettata e portata in una stanza speciale del castello, chiesi subito spiegazione a mio padre, lui rispose che la ragazza, il cui nome era Carmilla fosse una sonnambula, e che per questa ragione doveva essere sorvegliata la notte.

Quando fui nel mio letto, quella notte non riuscii a dormire, ero decisamente troppo eccitata e la curiosità di poter finalmente parlare con quella ragazza prese il sopravvento, cosi mentre le governanti dormono mi intrufolo nella stanza in cui è stata portata la ragazza. Si trattava di una stanza piccola ma comunque lussuosa i cui mobili erano di quercia e al muro vi era un enorme quadro di Cleopatra ritratta con il seno scoperto, il mio sguardo però era tutto rivolto al letto in cui giaceva amanettata la figura esile e aggraziata di Carmilla, la quale indossava soltanto una morbida vestaglia di seta con dei fiori ricamati sopra

"Che meraviglia" escamai, svegliandola "anni fa, vidi il tuo volto in un sogno e mi ha stregato da allora, fui conquistata dal tuo tocco delicato e mi sembra di ricordare che a quel punto ci siamo addormentate insieme..."

Carmilla sorrise e avvicina il suo volto al mio "Ho un ricordo simile...sembra che noi due siamo destinate ad essere amiche"

Il mio cuore batteva fortissimo, e senza che me ne accorgessi le mie labbra sfiorarono quelle di Carmilla, i nostri seni si sfiorarono e sentii i miei capezzali diventare più duri. Poi la ragazza mosse la sua mano nella mia verginità sfiorandomi con movimenti sottili che diventavano sempre più audaci

"Tu sei mia, tu sarai mia, tu e io siamo una cosa sola per sempre" Mi sussurra, mentre io ho una sensazione indescrivibile, diversa da quando mi toccavo da sola, e per la prima volta raggiunsi l'apice.

Passammo qualche ora insieme, dopo l'atto mi misi a sfiorare i morbidi capelli di Carmilla, lei mi sussurra "Possiamo vederci soltanto di notte", io ero confusa ma pensavo che dover aspettare una giornata intera non avrebbe fatto altro che aumentare il mio desiderio, cosi accetto e le dissi, con la voce bassa per non farmi scoprire dalle governanti "Buona notte cara, è molto difficile separarsi da te, ma buonotte, domani quando il sole sarà di nuovo calato ci rivedremo"

Cosa accadde il giorno dopo?

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