Il brutto aspetto del mostro

Immagina un uomo grande almeno tre metri e largo di spalle, con dei capelli lunghi e unti che partono dalla sommità della testa sproporzionatamente grande, un viso coperto da cicatrici e la pelle color ocra gialla, con un grosso naso curvo sul labbro superiore, e un paio di sopracciglia grigie e cespugliose, da sotto le quali scintillavano con la più penetrante lucentezza due occhi di colore diverso. La sua bocca storta era spesso contorta in una risata maligna, durante la quale erano visibili i denti marci e sporchi

L'intera figura era orrenda e ripugnante, eppure mi sentivo cosi arrapata, ma ancora più incomprensibile per me era che desideravo fosse lui a toccarmi. Mi misi sotto di lui, il mio corpo emanava calore in sua presenza, lo bravama e obbediva ai suoi stimoli. Mentre lo guardavo, lui mi guardava e si mise a grattarsi il cazzo le cui dimensioni e spessore erano visibili da dietro i pantaloni e che era ormai diventato duro, poi con quella stessa mano inizia a toccarmi "belle tette, bella donna" esclama.

Io sempre più convinta che nessuno tranne lui poteva essere l'orco malvagio, cacciai un urlo "È qui, è l'orco, è nella mia stanza" e fù allora che il mostro si tappò le orecchie e io ne approfittai, presi bene la mira e riuscì a sferrare un calcio nelle palle della creatura, il colpo fu violento "no, sgualdrina, ti prego non trattarmi come mi ha trattato il mio creatore" disse mentre si contorceva dal dolore

"Il creatore? ma di che parla" pensai fra me e me mentre mi alzavo da terra, poi lo rimproverai dicendo "tu hai provato a stuprarmi"

La scena doveva risultare esilarante, una donna minuta come me, senza vestiti che rimproverava un omone cresciuto come lui. Quando mi accorsi di non essere più in trappola esco della stanza, lui provò ad afferrarmi dai capelli ma io corsi veloce, e andai da mio padre.

Quando vide mio padre, il mostro interuppe la sua furia, mio padre gli chiese con fermezza "quale è il tuo nome? cosa vuoi da mia figlia?"

Il mostro rispose che non aveva un nome, e che il suo creatore lo chiamava solo "brutto bastardo".

Mio padre insistette "Quale è il nome del tuo creatore?"

il monstro infine rispose "Victor Frankenstein"