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Chapter 15 by hal19696 hal19696

Cosa incontrano per la via?

Delle ragazze ignare

Le tre si incamminarono per una ripida strada che, costeggiando uno strapiombo, scendeva verso il mare. Presto incrociarono per la loro strada un carro carico di una decina di giare trainato da un asino. Un ragazzo guidava l'animale ed era in compagnia di quattro ragazze. Una di loro se lo teneva stretto passandogli possessiva un braccio dietro il collo e appoggiandosi con tutto il proprio peso su di lui, mentre le altre si divertivano a fargli il solletico e a tirargli pizzicotti, ridendo quando la sua unica reazione era stringersi di più alla ragazza che se lo abbracciava. Il gruppetto sembrava del tutto ignaro di quello che stava succedendo nel resto dell'isola e l'unica cosa che importava alle fanciulle era divertirsi a spese del loro compagno.

"Vorresti strisciare ai miei piedi, baciarmeli, adorarmi e questa notte passarla con me in quel modo?" chiese la ragazza al ragazzo che controllava parlandogli in un orecchio "E quanti calci nelle palle saresti disposto a farti dare da me in cambio?". Le compagne già stavano ridacchiando tra loro in attesa della risposta e quando lui rispose "Dieci!" si misero a ridere e protestarono "Pensavamo che per Isa avresti fatto di più!". E il ragazzo, completamente schiavo del desiderio, si corresse subito "Cinquanta!" suscitando ancora più ilarità da parte delle fanciulle e conquistando l'assenso dell'interessata che rispose con maliziosa innocenza "Se davvero lo desideri, ti farò felice così".

A quel punto arrivarono Sophia, Eirene e Lalla che, vedendo le giare sul carro e il gruppetto distratto, si fermarono e chiesero preoccupate "Da dove le avete prese? Sono quelle arrivate ieri? E avete notato qualcosa di strano?". In quel momento esatto, il contenitori iniziarono a muoversi e dei violenti colpi presero a scuoterli, come se qualcuno li stesse prendendo a martellate da dentro. Le ragazze e il ragazzo balzarono indietro spaventati, mentre Lalla gridò "Sono dentro!". Per alcuni istanti tutte esitarono, poi decisero "Facciamoli rotolare giù dalla rupe prima che si liberino!".

Tutte insieme, le donne presenti fecero rotolare una a una le giare dal carro fino a bordo strada e poi le spinsero giù dal dirupo, dove in pochi istanti si sfracellavano contro gli scogli sottostanti mettendo fine ai bastardi che erano nascosti là dentro e alla loro minaccia. Da dentro i contenitori iniziavano ad arrivare le grida di rabbia impotente dei maschi, che avevano appena cominciato a rompere la terracotta che avrebbe dovuto fargli avere delle prede indifese e inconsapevoli tra le loro grinfie, ma che nelle mani di quelle streghe era diventata una trappola mortale!

Quando giunsero all'ultima giara, il maschio all'interno aveva smesso di provare a liberarsi e, invece, dei leggeri movimenti ed il respiro affannato amplificato dal contenitore dimostravano che ora aveva un unico pensiero in mente: farsi un'ultima sega pensando a quelle fanciulle che non avrebbe mai avuto e che avevano appena eliminato senza pietà i suoi compagni! Le ragazze se ne accorsero e iniziarono a ridere. Isa, addirittura, si mise davanti all'apertura con le braccia incrociate, ben visibile, e iniziò a battere impazientemente il piedino calzato nel sandalo contro il terreno mostrando impazienza. La bestia all'interno, allora, prese a segarsi più disperatamente e alla fine venne con un grugnito, tra le prese in giro e le risate "Bravo maialino: almeno non hai sprecato i tuoi ultimi istanti come quegli altri! Speriamo che ti sia divertito almeno così!". La giara allora fu fatta rotolare giù per il dirupo con tutte le altre, ripulendo l'isola una volta per tutte di quell'ultimo porco.

Fu solo allora che le ragazze chiesero sorprese alle tre donne appena arrivate "Chi erano quelli?". Lalla spiegò loro brevemente l'intera storia e Isa, quindi, le rispose "Allora siamo fortunate: noi stavamo portando il carico alle case più in alto: queste erano le ultime giare nei magazzini, quindi gli invasori ora dovrebbero essere finiti".

Poco dopo, arrivarono delle donne giù di corsa per la strada, che per l'età dovevano essere le madri delle ragazze e del ragazzo presenti "Siete qui, per fortuna! Eravamo così preoccupate!". Mentre Sophia, Eirene e Lalla decisero che era tempo per riprendere il cammino verso il porto, quelle strinsero a sé i propri figli con premura, contente per lo scampato pericolo, e si fecero raccontare tutta la storia. Alla fine il ragazzo, che era sembrato distratto tutto il tempo, chiese "Mamma, posso farmi dare cinquanta calci nelle palle da Isa così lei mi lascia passare tutta la notte ai suoi piedi?". La donna guardò pensosa prima lui e poi la ragazza e quindi, di colpo, sferrò al giovane un violento calcio nelle parti intime che lo fece crollare a terra con un urlo soffocato.

Lei, poi, si accovacciò su di lui e lo accarezzò teneramente su una spalla mentre quello si contorceva a terra e chiese "Pensi che potresti riceverne cinquanta di questi, tesoro?". Il ragazzo in lacrime scosse la testa e quindi la madre si rivolse a Isa con paziente fermezza, come una maestra verso un'allieva "Se vuoi continuare a giocarci, non fargli promettere quello che non può mantenere: a lui piace essere ubbidiente come l'ho educato e noi lo vogliamo bravo così, non è vero?" concluse con tono più dolce, continuando ad accarezzare tutto il tempo il ragazzo che nel frattempo si era calmato.

Arrivano al porto?

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