Decisamente sì

Evidentemente, dopo poco, la sua noia ha la meglio, e improvvisamente si stacca e si alza in piedi, per un attimo non capisco, poi un suo forte calcio mi arriva dritto sulle palle. “Avanti pervertito, lo vedo come ti contorci dal piacere, gemi per me”. Mi trattengo, devo trattenermi, lei stessa me lo ha ordinato. Arriva un secondo calcio, più forte di prima, e mi scendono le lacrime agli occhi, Giorgia si complimenta con me per la resistenza. Una serie di calci ininterrotta incrementa il mio dolore, e il conseguente piacere a lui collegato. Sono sfinito, forse sterile, ma silenzioso. Il premio per aver rispettato il suo ordine è di salire sul letto, accanto a lei.

“Ti sei meritato di starci, ha trattenuto bene i tuoi gemiti”

Salgo, mi bacia, assaporo nuovamente la sua lingua che, come ormai solito, scava dentro la mia bocca.

La sua mano mi spinge giù, lei sia alza in piedi sul letto, si toglie leggins e mutandine, rivelando un leggero e curato pelo. Si sfila anche il resto rimanendo solo con quella leggera camicetta rossa da cui fa spuntare uno dei due seni. Mi guarda impassibile, e poi si gira, ma ho poco tempo per osservare quella meraviglia incontrastata del suo culo nudo. Lei si siede infatti sopra il mio viso, come promesso poc’anzi.

Il tutto si chiude sentendola chinarsi sopra il mio corpo in un piacevole 69.

“Leccamela” mi ordina impellente. Nel mentre comincia a succhiami il lungo membro, cazzo quanto è brava, è capace di prenderlo fino in gola senza il minimo sforzo, di usare la lingua in modi che mai avrei immaginato e di portarmi sempre al limite, sul punto di venire ogni volta, prima di fermarsi e impedirmi di raggiungere il paradiso, ma permettendomi di continuare con questa dolce agonia. A tutto questo aggiungeteci inoltre che ha ripreso a strizzarmi le palle con la mano e otterrete la perfezione del momento. Dal canto mio non posso certo deluderla. Lecco e succhio come posso, mi introduco in mille modi diversi nelle sue umide e gonfie labbra, cerco il suo clitoride, lo trovo, lo accarezzo, lo lecco, lo venero, venero quella donna che ormai, sono sicuro, sia l’incarnazione della dea del ballbusting e del sesso. A giudicare dai gemiti che anche lei ha cominciato a emettere, apprezza, e non poco; soddisfatto della mia prestazione intensifico i miei sforzi, voglio che goda almeno quanto me, anche se sinceramente non so quanto sia realisticamente possibile.