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Chapter 4 by Kittenboy Kittenboy

Cosa deve fare Ele?

Appuntamento in casa

Il pomeriggio dopo pranzo mi sdraio sul divano e mi metto a leggere, di solito altero la lettura di saggi femministi a quella dei giornali di attualità, è davvero buffo pensare all'evoluzione della nostra società a partire dalle notizie;

Ogni volta che apro la pagina dedicata alla politica si sente parlare di rivolte di donne nei paesi vicini per farsi annettere alla nostra repubblica, ma di particolare interesse per me, è anche la pagina dedicata alle nuove scoperte scientifiche, ogni volta che leggo non posso che non trovare almeno un nuovo congegno di controllo tecnologico-sociale con tanto di commento delle scienziate che affermano come questo sia l'ennesima certificazione della nostra superiorità femminile

si parla di un nuovo dispositivo, un collare per uomini elettrificato; è un ottimo ritrovato - penso - capace di scandire ogni fase della giornata di uno schiavo in maniera infallibile

in fondo anche Giovi quando ci siamo trasferiti qui si è trovato ad ammettere che la sconfitta del genere maschile sia stata un bene. perché le nemiche la vittoria non solo se la sono meritata sul campo, ma si sono dimostrate anche più meritevoli di detenere il potere.

È sotto il matriarcato infatti, che l'analfabetismo è stato ridotto al minimo storico, l'inquinamento eliminato grazie ai maschi che puliscono le nostre strade, e la tecnologia ha superato i livelli precedenti al collasso

Noi donne, in altre parole, siamo state capaci non solo di vincere la guerra, ma anche di vincere la pace

Giovi ritorna nella stanza dopo aver preparato un bagno caldo, e all'inizio non gli do troppo importanza, perciò si mette di fronte a me con le ginocchia sul pavimento in posizione di ascolto, mi guarda con degli occhi da cucciolo sperando che io gli dia attenzione

Lui sa, e di questo sono molto orgogliosa, che quando una donna legge non vuole sentire la chiacchera maschile.

«Vedi questa chiave che porto alla caviglia? toglila, baciami il piede e porgimela» dico mentre lui è rigorosamente in silenzio

«che bravo, immagino tu abbia già indovinato che cos'è, ti sarà capitata di vederla addosso ad altri uomini quando ti mando a fare la spesa, d'ora in poi ti terrò in castità, non solo controllerò i tuoi orgasmi, ma controllerò anche le tue erezioni. Che ne pensi? No, non dirmelo, tanto è inutile, ho già deciso»

Lo guardo dritto negli occhi, lui non mi vuole contraddire e non lo ha mai fatto, ma sento in lui l'ansia di questo grande passo, cerco perciò di rassicurarlo

«Hai avuto avuto la fortuna che ti è stata affidata come mentore e padrona la tua migliore amica, io non potrei essere più felice del fatto che tu mi appartieni ma odio pensare che tu possa guardare altre donne o darti piacere da solo durante la mia assenza.

Non credo sia giusto che tu lo faccia. Il tuo corpo è mio e anche quel cosetto tra le tue gambe è mio. Sarà anche piccolo e inutile ad una donna, ma scommetto che ti piace molto toccartelo.

Già ti vedo chiuso in bagno tutto eccitato dall'alto dei tuoi 10 cm. Che brutta immagine. Non voglio neanche più pensarla. Chissà quanti fazzoletti hai usato sporcandoli col tuo lurido sperma.

Grazie a questa chiave tutto ciò non succederà più, e potrai concentrarti su come rendermi felice, non sei contento?»

Sento che è eccitato, quindi gli piace l'idea

«soffrirai come un cane, lo sai? Se farai il bravo ti permetterò di godere una volta al mese, ma solo se sarai un bravo cagnolino obbediente» lui annuisce, dopo di ciò libero un piccolo spazio fra le mie gambe e gli indico di infilarci il pene

«Avanti, masturbati, fammi vedere che ti piace essere nelle mie mani. Pensa che non lo potrai fare per un mese intero. Pensa a me che guarderò la chiave mentre sono al lavoro e penserò al mio schiavetto che fa i lavori di casa vestito da cameriera e senza neanche avere la possibilità di toccarsi, e quando tornerò a casa e correrai inginocchio a venerare i miei piedi e quella chiave, attorno al mio collo, simbolo della tua sottomissione»

dico mentre lui aumenta il ritmo, la scena è esilarante, lui sembra un cane arrapato a cui è stato concesso di sfogarsi sulle gambe del tavolo

«Pensa che fra poco mi farai il bagno , quindi mi spoglierò davanti ai tuoi occhi, mi strofinerò su di te, ti farò sentire il calore del mio corpo, così vicino e irraggiungibile. Leccherai il mio seno, il mio sesso e sentirai il mio orgasmo inondarti i sensi. Avrai sul volto l'odore di me e non potrai cercare nessun sollievo»

Lui viene, in modo copioso nelle mie gambe, e io ovviamente gli chiedo di pulirmi con la lingua.

Fino a quando anni fa, il suo orgoglio maschile gli avrebbe impedito di ingoiare il suo stesso sperma, eppure con l'addestramento ha finalmente capito; sono gli uomini a sporcare con il loro orgasmo ed è giusto che siano loro a pulire. Questa condizione è solo la conseguenza del fatto che madre natura ha riservato a noi un orgasmo meno ingombrante, oltre che dal sapore più dolce.

«Bravo piccolo, lecca ogni goccia, sappi che per te ora è iniziata un nuova vita da schiavo in castità» dico prendendo in mano la gabbietta, a causa del sapore dello sperma perde l'erezione al pene e riesco ad infilarlo senza troppa resistenza, mi faccio seguire in bagno dove lui mi insapona nella vasca e mi fa un massaggio

Esco dalla vasca e mi metto i vestiti e le scarpe che gli avevo chiesto di prepararmi, dopo mi faccio fare la pedicure e mettere lo smalto alle unghie delle mani e dei piedi, è il suo colore preferito e ciò ha già iniziato a fare soffrire il suo cazzetto che si trova nella gabbia, gli chiedo di mettersi a quattro zampe così da fare da tavolo, mi siedo su di lui e inizio a truccarmi

Poco dopo noto che bussano alla porta, so esattamente chi c'è dall'altra parte,così di getto mi alzo a vado ad aprire

Con chi è l'appuntamento di Ele?

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