3. Frankestein [Ugly Bastard]

Quando era più giovane, Madame Perrodon, la mia governante amava raccontare sempre la stessa storia... ancora e ancora... lei era convinta dell'esistenza di un orco che si nascondeva fra le mura del castello in cui vivevamo, ogni volta che al castello si sentivano degli strani rumori dava la colpa dell'orco, se finiva il cibo era colpa dell'orco e cosi via, una sera mi disse;

"Laura, va a dormire, sta arrivando l'orco, io sento i suoi passi, l'orco proverà rapirti". Io non credetti mai alle fiabe sugli orchi o sui monstri, ma un giorno volsi chiedere a mio padre "papà, chi è questo cattivo orco che la nostra governante nomina spesso, che aspetto ha?"

"Non c'è nessun orco, mia cara figlia", disse mio padre accompagnando la sua risposta con un sorriso. "Quando lei dice che arriva l'orco, intende solo che hai sonno e non riesci a tenere gli occhi aperti". Questa risposta di mio padre non mi ha soddisfatto.

Quando diventai adulta, ricordo che una notte avevo una gran voglia di masturbarmi, così mi chiusi nella mia stanza e di nascosto sotto le coperte iniziai a toccarmi attorno al clitoride che sentivo pulsare in modo irregolare, la mia bocca rimaneva in silenzio, provavo a non fare nessun tipo di rumore, trattenevo i gemiti di piacere, perché avevo paura di essere scoperta da mio padre. Poi mi tolsi i vestiti di dosso e rimasi solo con le mutandine che spostavo con le dita per toccarmi nella mia fessura morbida e bagnata. Mentre mi toccavo sentivo il piacere crescere finché non fui vicina all'orgasmo.

Fu in quel momento che sentii dei rumori provenire dal mio armadio, e mio rammarico dovetti smettere, era come se qualcuno o qualcosa mi avesse spiata mentre mi toccavo. Non feci in tempo a rimettermi i vestiti che ebbi la perversa curiosità di controllare se i miei sospetti erano sensati. Le mie gambe tremavano per l'eccitazione, i miei capezzali erano duri e io ero ancora arrapata ma quando lo vidi, nel mio animo, il pensiero spaventoso e terrificante prese il posto dall'eccitazione e l'orco non era più quello spauracchio del racconto di una bambinaia

Era una figura enorme ed oscura, io iniziai una lotta e provai a combatterlo. Ma lui era più forte di me e riuscì a sopraffarmi. Presi un coltello, ma lui mi diedde uno spintone e caddi. Ormai inerme volsi guardare in faccia quell'uomo terribile che con fare minaccioso si avvicinava al mio corpo nudo