Una rissa

Fuori dalla scuola c'erano diversi ragazzini. All'inizio non vedi Monica e la stai per chiamare, quando improvvisamente compaiono all'orizzonte i suoi scarmigliati capelli castani. "Ciao Flavio! Grazie di essere venuto!", ti saluta lei. Non riesci a staccarle gli occhi di dosso: indossa un paio di scarpe da ginnastica alte, degli shorts jeans e una maglia bianca semi-trasparente che, oltre a lasciarle scoperto l'ombelico, mette in bella mostra il reggiseno bianco sotto. La sua abbronzatura contrasta piacevolmente con quei colori chiari. "Va bene, adesso dimmi perchè siamo qui...", commenti, togliendoti gli occhiali da sole a goccia. "Oh niente di serio. Tu devi solo stare vicino a me e seguirmi. Non parlare e non fare niente, promettimelo!". Tu sei ancora più confuso ma annuisci perplesso. Monica si dirige verso uno spazio erboso antistante il campo sportivo della struttura e punta quattro ragazzini. A giudicare dall'aspetto erano dell'ultimo anno, forse anche più grandi. Due di loro sono abbastanza grassocci e vestono largo; uno è magro, scuretto e veste una canottiera da basket, mentre l'ultimo ha i capelli biondo-rossi ed è apparentemente quello con apparentemente più in forma e vestito con abiti da coatto firmato. E' proprio a lui che Monica si rivolge:

"Eccoci Roscio, te lo avevo promesso che sarei venuto a prenderti se fosse risuccesso!". Il ragazzino fa una smorfia beffarda "Oh ecco la sorellina! Ma si certo ti aspettavamo tutti, vero ragazzi? Quel coglione ha chiamato la femmina di casa perché è comunque più uomo lei di lui!". La comitiva si avvicina a voi e noti con un certo compiacimento che, al di là dei modi spacconi, sia il roscio sia i suoi amici guardano preoccupati nella tua direzione. "Che c'è? Hai portato la cavalleria? E' l'uomo tuo?", chiede il secco vestito da basket, indicandoti. Monica tira fuori il suo migliore sorriso beffardo "Ma scherzi? Noi stiamo andando a prenderci un aperitivo in zona e già che c'ero ho pensato di passare a darvi un paio di schiaffi. Ma per questo basto io non vi preoccupate!". La ragazza si avvicina al capo branco che è alto poco più di lei. "Senti minorato mentale..." inizia. Lui intreccia le braccia sul petto per ascoltare ma non fa in tempo a muovere un muscolo che Monica gli rifila due veloci schiaffoni. La comitiva fa un fischio all'unisono mentre tu ti prepari ad intervenire.