Quasi

Iniziò la tortura, Eleonora avvolse il mio pene con la sua calda bocca stimolandolo fino a che non sentii la sborra pronta ad inondare la bocca di Eleonora. In quel momento la vidi tirarsi indietro, si tolse un tacco e con grande velocità me lo conficcò nel pene per assicurarsi che non uscisse nemmeno una goccia di sperma. Il dolore fu atroce fin dal primo colpo. Il tacco bloccava lo sperma portando i testicoli ad aumentare di volume a causa della pressione che si creava.

Alla prima volta ne seguirono altre nove, sentivo i testicoli ormai pronti ad implodere e Eleonora, vedendo che mancava poco all'esplosione decise di utilizzare la sua calda vagina per eccitarmi per un ultima fatale volta. Si mise a novanta davanti a me e si inserì il mio cazzo con molta dolcezza, iniziò a fare avanti indietro stimolandomi fino al mio limite definitivo, sapevo che se non avessi fatto nulla sarebbero esplose entrambe le mie palle contemporaneamente quindi cercai di divincolarmi il più possibile così da potermi concedere una eiaculazione che avrebbe alleviato di parecchio la pressione interna dei miei testicoli. Quando vidi che ero al limite estremo mi tirai indietro con il bacino e caricai una ginocchiata all'indirizzo della vagina esposta di Eleonora, il colpo la fece cadere in avanti. Al vederla a pecorina a terra che si massaggiava la vagina, a causa della mia ginocchiata, iniziò a fuoriuscire tutto lo sperma che fino ad allora era intrappolato dalla subdola tecnica di Eleonora. Un fiume di sborra inondò il ring e tutto il corpo di Eleonora che si trovava a terra a pochi centimetri da me. Finita la lunga sborrata cercai di liberarmi dal vestito che mi teneva incatenato al palo.