Per niente

Corri fino allo spiazzo dove avete passato la notte, ma quando stai per arrivare rallenti perché sai che lì saresti allo scoperto. E per fortuna, perché quando riesci a intravedere qualcosa tra gli alberi capisci che non è affatto tutto tranquillo.

Vedi al centro c'è il tuo schiavo a terra e a torreggiare sopra di lui un altro omone grande e grosso simile a quello che hai massacrato là vicino, anche questo nudo, tranne che per una cintura in cui tiene infilato un coltellaccio. "Allora, stronzetto, dimmi dove è andata la puttana che stava con te e smettila di dire che non c'era nessuna perché sappiamo che era qui fino a poco fa!" grida l'aggressore allo schiavo terrorizzato e poi gli tira un forte calcio su un fianco che fa sobbalzare la sua povera vittima.

Non sai cosa fare: potresti scappare in silenzio, ma non hai nessuna intenzione di mollare lì il ragazzo insieme a quel bastardo che lo torturerà a morte.

La tua arma vedi che è troppo lontana da te e troppo vicina all'aggressore, quindi non riusciresti mai a recuperarla senza un diversivo. Ma quale?

Intanto lo schiavo ha chiuso gli occhi e non risponde all'uomo che lo interroga, che gli tira altri due calci per sciogliergli la lingua. Sei quasi alle spalle dell'aggressore e ti fai avanti di qualche passo perché la tua guida possa vederti e sapere che non lo hai abbandonato. Ma ti serve comunque un piano.