Want to support CHYOA?
Disable your Ad Blocker! Thanks :)

Chapter 3 by Kittenboy Kittenboy

Ele deve punire lo schiavo?

Decido di si

«Gio, hai paura?» gli chiedo, sa che quando sono arrabbiata non gli è permesso parlare, quindi si avvicina gattonando e si mette in posizione di ascolto davanti a me, io sento che trama come se stesse per scoppiare in lacrime, Adoro vedere i maschi così impauriti e insicuri, loro così grossi e forti.

Eccomi in piedi davanti a lui: fisicamente mi sovrasta di una testa e lo osservo dal basso verso l'alto. Alcune donne odiano dover guardare i propri maschi da questa prospettiva e tendono a farli stare sempre in ginocchio, ma a me non importa: la donna sono io, qua. Sono io che comando. Non importa quanto lui sia alto, quanto lui sia forte: io ordino, lui ubbidisce.

La cosiddetta superiorità fisica del maschio, del resto, è in realtà la certificazione della sua intrinseca inferiorità intellettuale, caratteriale e spirituale, nonché della sua naturale inclinazione al servizio del sesso forte.

"Se l'umanità è un corpo" scrissi nel mio primo saggio intitolato L'Essenza della Superiorità "il nostro genere, quello femminile, ne è il cuore (in quanto centro vitale) e il cervello (l'organo direzionale); il genere maschile, invece, è rappresentato dalle braccia, dalle gambe e da tutti gli organi involontari che ne regolano il funzionamento, che però lo possono fare solo in funzione di un input cerebrale, ovvero sotto il rigido e continuo controllo del cervello".

Seppur non in questi termini e con una dialettica fra generi invertita rispetto a quella reale, già l'aveva capito Aristotele.

«Parliamo di quello che hai fatto, però devi stare tranquillo, ok?»

Gli sorrido, lui mi sorride.

«Quello che desidero sapere, caro Giovi, è sapere perché questa mattina hai deciso di testa tua, quando sai che preferisco dormire fino a tardi, specialmente quando è domenica» dico cercando di sembrare serena e dura allo stesso tempo mentre lui ancora trema di paura, ha imparato durante le lezioni che abbiamo frequentato insieme quanta spietatezza e crudeltà si possono celare dietro quell'apparente dolcezza di una donna.

«I-io non lo so... Volevo farti contenta, pensavo di non fare nulla di male»

Sentendo quelle parole, e mi metto a ridere

Lo colpisco con uno schiaffo in faccia e dopo alcuni secondi di silenzio con un altro. È davvero un imbecille, la sua inferiorità mi irrita. Non ha ancora capito nulla della sua condizione di schiavitù.

«Volere e pensare sono due verbi che non appartengono alla tua condizione, Giovanni. Tu sei uno schiavo: tu non vuoi, o meglio, tu non hai una volontà, tu devi solo ricordare cosa io voglio, è chiaro, schiavo?»

«Ti prego, abbi pazienza, sono solo un maschio, io mi impegno, te lo giuro…

Gli do un calcio nelle palle, è quello che si merita, e per fortuna sua mi piace stare scalza a casa e il contatto tra il mio piede e le sue ridicole palline lo ha anche un po' eccitato. Ora ho anche ripreso a chiamarlo schiavo.

«Le tue opinioni saranno apprezzate quando le chiederò. Fino ad allora, il silenzio è il tuo miglior contributo, non hai capito Il tuo unico scopo nella vita è garantire la mia felicità?» gli dico mentre è a terra piegata dal dolore «ora da bravo, bacia il piede che ti ha arrecato così tanto dolore»

Ancora dolorante per il calcio, lo sento strisciare per raggiungere le mie estremità, sorrido: un maschio bacia i miei piedi dopo aver ricevuto un calcio nelle palle, sarebbe stato incredibile solo pochi anni fa, oggi è realtà grazie alla nostra lotta che ha definitivamente abbattuto il patriarcato e riportato i ruoli naturali

Dopo gli chiedo di preparare un bagno perché sento il bisogno di uscire, lui ovviamente se ne starà a casa a riflettere su quello che ha fatto.

Come punire Giacomo?

Want to support CHYOA?
Disable your Ad Blocker! Thanks :)