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Chapter 4 by Kittenboy Kittenboy

Vuoi ascoltare la creatura?

L'origine della creatura

Mio padre, un uomo di scienza e ragione, rimase in silenzio per un momento, come se le parole del mostro risvegliassero qualcosa dentro di lui. "Victor Frankenstein," mormorò, quasi tra sé e sé, "l'ho conosciuto anni fa... lui era un mio studente", Io ascoltavo con attenzione, ero consapevole che mio padre fosse un medico, e che per qualche periodo aveva insegnato a Ingolstadt, solo che questo non spiegava la presenza di un gigantesco pervertito nella mia stanza.

Il mostro, ancora dolorante per il calcio che gli aveva assestato, si mise in ginocchio, umiliato e con lo sguardo basso. "Sì, signore," disse con voce rauca, "ero la sua creatura, il suo esperimento fallito. Mi ha abbandonato, mi ha lasciato a vagare nel mondo, solo e odiato."

Mio padre fa segno al mostro di rialzarsi, "Questo però non spiega cosa stavate facendo nell'armadio di mia figlia" rispose fermamente sensa farsi impietosire dalle parole del mostro, io rivolsi lo sguardo verso mio padre, come per attirare la sua attenzione "Lui ha provato a stuprarmi" dissi irritata, ancora completamente nuda

La mia governante mi avvicina un lenzuolo per coprirmi, sento gli occhi del mostro adosso alla mia pelle e cerco di mantenere la calma mentre copro le mie zone scoperte

"Io posso raccontarvi tutta la storia sin dall'inizio, in cambio chiedo solo un pasto e di farmi stare per una notte con vostra figlia" afferma il mostro, che fa fuoriuscire uscire dalla sua bocca la lingua formando nel suo volto un sorriso furbo e perverso. Io gli urlo "Voglio che lui se ne vada via e che non torni mai più da noi"

Lui allora si getta ai miei piedi, sentivo il suo fiato adosso, la sua lingua che mi implorava di lasciarlo, la bava che gli colava dalla bocca

Ero eccitata, ma non lo avrei mai ammesso, e voleva sentire la sensazione del tocco di quella lingua sfiorasse le mie zone erogene, e baciasse le mie nude gambe, alla fine mi convinsi e feci segno a mio padre, che guardava la scena con certo sgomento

"Va bene, può rimanere con noi, ma non dormirà nell'armadio, abbiamo una stanza con un letto nelle segrete del castello" dissi in modo distaccato, e mi dirissi verso la mia stanza.

Prima di uscire senti dire a quell'orrida creatura "Io non sono un umano come voi" disse con un tono rauco "per mangiare mi basterà del pane e dell'acqua, e per dormire un cuscino, ma per quanto riguarda il sesso, il mio creatore mi ha dato tutti i vizi degli uomini"

Una volta nel letto, venne mio padre a rimboccarmi le coperte, e rassicurarmi che non mi avrebbe ceduta al brutto bastardo.

"Papa, c'è qualcosa che devi dirmi? Come si può creare la vita..." dissi e lui mi raccontò che quel Frankestein era uno studente talentuoso come pochi ma anche ossessionato dalla ricerca. Rimasi nel letto diverse ore a pensare a quell'esperienza, la mia curiosità era troppa, la creatura mi affascinava con il suo alone di mistero, e inoltre volevo sentire nuovamente il calore che provavo in sua presenza, e quando il mio desiderio sessuale diventò incontrollabile, decisi quella stessa mattina di far visita al mostro nella sua stanza

Ti pentirai di questa scelta?

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