Il saluto

"Accidenti ci hanno sentito"

"Accidenti un cazzo.. meno male che ci hanno sentito"

"C'è qualcuno?"

"Si, siamo tra il terzo e il quarto piano"

"Bene, state fermi, abbiamo sbloccato l'ascensore e lo facciamo scendere meccanicamente"

"Dai, rimettiamoci a posto svelto...anzi..." Vidi Andrea rivestirsi di fretta e io invece me la presi più con calma. Ero ancora in mutande quando lei finì di vestirsi. In quel momento capii il suo "anzi". Non la vidi nemmeno partire per colpirmi. Sentii solo un dolore acuto ai testicoli e abbassando lo sguardo vidi il suo tacco spingere fino in fondo comprimendo il mio scroto sul mio bacino e facendomi finire a terra con il mio scroto in mano. Mancava un solo piano quindi cercai di rivestirmi più in fretta possibile. Riuscii appena in tempo per l'apertura delle porte.

"Devo scappare, buona giornata"

"Ma come, mi saluti così"

"Hai ragione scusa"

Si girò, mi limono per un paio di secondi e poi mi stampò una devastante ginocchiata nelle palle.

"AAAAAAA" Strabuzzai gli occhi per la sorpresa, poi mi piegai in due a tenermele trattenendo il fiato per gestire il dolore

".. OOOOFFFFF... le palle... OOOOFFFFF..."

"Ops.. Così va meglio come saluto ? Hi hi hi.."

"Malefica... ooooffffff...."

"Dai ora devo andare davvero, però visto che vedo che sei ancora in piedi mi sembra giusto farti un altro regalino che dici?"

Capendo le sue intenzioni tentai di fermarla.

"No no aspet..." Non feci in tempo a finire la frase che la vidi fare due passi verso di me e caricare un calcione con la gamba destra che già dal suo caricamento appariva letale. L'impatto fu prevedibilmente devastante. Dalla forza dell'impatto sentii i testicoli venire sbalzati in alto quasi a doversi staccare dal pube. Si sentì un sonoro *SPLAK*. Ero finito a terra e stavo perdendo i sensi dal dolore.

"Ora ti ho salutato come si deve. Alla prossima"

Queste furono le ultime parole che sentii e il suo perfetto sedere che si allontanava fu l'ultima cosa che vidi prima di svenire.