Sbattila al muro

Sei stanco di giocare con la fisioterapista: è tempo di finirla e farle chiedere perdono. Appena Monica si rialza con difficoltà, tu prendi fiato e le tiri un calcio frontale spettacolare in mezzo al petto. Quel tipo di colpi - a differenza di altri come i girati - non fanno molto male, ma hanno il pregio di far perdere completamente l'equilibrio all'avversario. La ragazza è violentemente spinta all'indietro e va a sbattere con le spalle contro il muro, chiaramente in debito d'ossigeno per la botta e lo spavento. Tu ti avvicini e alzi il braccio come se la dovessi colpire. Monica si copre il viso, impaurita. Tu scoppi a ridere, ti avvicini e le prendi entrambe le mani, alzandogliele sopra la testa. I suoi polsi sono piccoli e la tua forza immensa a confronto della resistenza che la ragazza può opporre. La spingi contro il muro, di modo che i vostri corpi siano aderenti e le sue tette compresse sotto al tuo petto. La guardi negli occhi verso il basso, letteralmente incombendo su di lei. "Allora, la facciamo finita?", le chiedi dolcemente ma decisamente, schiacciandole al contempo le dita smaltate del piede sinistro sotto al tuo tallone. "Si...si Flavio...ti prego me ne hai date abbastanza...", si lagna lei, inspirando ed espirando a fatica. E' così piccola. Il suo piedino sparisce sotto al tuo grosso tallone, i suoi piccoli polsi sono facilmente controllati dalle tue mani e il tuo grosso busto sta schiacciando il suo corpicino allenato e sportivo senza pietà. "Allora chi ha vinto questa sfida tra sessi?", "Tu...", dice lei, chiaramente in sofferenza "Gli uomini...voi siete migliori, è questo che vuoi sentire? Non sfiderò mai più un uomo in combattimento dopo oggi, giuro...". Godi sentendo queste parole.

"Non è piacevole fare a botte con un ragazzo grosso come me, vero? Questo non l'hai mai fatto con quelli che hai sottomesso prima di me...", insinui curioso. "No...cioè si...ma nessuno era bravo e forte come te...tu meriti davvero di dominarmi...smetti di farmi male, ti prego, mi sono arresa...", risponde Monica. Sorridi compiaciuto e, data la vostra posizione, lasci che la tu erezione sia ben percettibile dalla ragazza. "Baciami il petto allora fighetta, avanti...", la comandi. Lei esegue senza discutere, baciandoti voracemente i pettorali e passando le sue dolci labbra sui tuoi capezzoli. "Mi dispiace averti sfidato..." dice, non osando guardarti negli occhi. "Brava, finalmente l'hai capito...", le dici, allontanandoti e dando sollievo al suo piede martoriato e al suo respiro, compresso fino a quel momento dal tuo peso. Con fare smargiasso fletti il bicipite, costringendo Monica e baciarti con premura anche quello. Forse è puerile, pensi, ma la sottomissione totale della donna e il suo cambio repentino di atteggiamento ti sta eccitando all'inverosimile. "Togliti il reggiseno...", le ordini ancora, "Oppure vengo lì a togliertelo io...". Monica sgrana gli occhi ma capisce che ormai il gioco è cambiato e le sue regole non valgono più. Con esitazione si toglie il reggiseno sportivo e lascia libere le sue fantastiche tette. Adesso siete entrambi a torso nudo. Teoricamente siete vestiti uguale ma solo lei si sta vergognando come un cane, mentre tu del tuo forte corpo maschile non hai nulla da nascondere. Con passo deciso ti avvicini a lei e le fai uno sgambetto, portandola a terra. Poi alzi il piede destro e glielo appoggi sulle tette, spingendo finché non si lamenta.