Sì, ma lo abbandoni al suo destino

Molli di colpo il suo uccello a metà della stimolazione e il maschio geme frustrato, ma con le palle ancora intatte. Gli dai le spalle e ti allontani da lui, abbandonandolo al suo destino: chissà che non passino le cacciatrici del giorno prima a prendersi cura di lui e dei suoi coglioni!

Torni dal tuo schiavo, che è ancora a terra dolorante, ma sai che non lo puoi lasciare lì perché il bastardo legato all'albero rischia di attirare su di voi troppe attenzioni sgradite. Ti chini su di lui e gli accarezzi una spalla per richiamare la sua attenzione e poi gli dici con dolcezza "Cerca di sollevarti, appoggiati a me". Lui è esile, ma lo sei anche tu, quindi speri di riuscire a reggerlo.

Il ragazzo è abituato ad ubbidire e anche se geme per il dolore si appoggia alla tua spalla e si tira su. Ti accorgi che sta cercando di appoggiarsi meno che può, ma fai lo stesso molta fatica a tenerlo su. Ma ci devi provare e gli passi un braccio sotto le spalle per stringerlo a te ed aiutarlo a stare dritto.

"Dove andiamo, adesso?" gli chiedi. Vedi che si guarda intorno per cercare di orientarsi e...