Piegala

La resistenza di Monica ti sta divertendo e appagando forse il tuo lato sadico. Vedendo il suo tentativo di ribellarsi sorridi, poi le afferri entrambe le gambine e la rigiri in una mossa di wrestling che si chiama boston crab. La ragazza inizia a lamentarsi per la pressione sulla schiena che si fa sempre più dolorosa man mano che tu vai giù. "Ma a yoga non fate queste posizioni? Ti pensavo più resistente...", dici beffardo. "Fanculo...", risponde lei, tra un mugugno di dolore e l'altro. Tu stai seduto come se dovessi fare uno squat e le tieni entrambe le gambe dolorosamente all'indietro, somministrando la pressione giusta per fare in modo che la tortura sia incrementale. Le sue gambe sono stupende da tenere: sode, toniche e forse anche muscolose, lisce e abbronzate. Dopo qualche decina di secondi il tuo spirito lascivo prevale; lasci una gamba della ragazza e con la mano libera inizi a palpeggiarle le chiappe stupende e il pube. "Lo sapevo...brutto pervertito stiamo ancora combattendo..." si lamenta lei, iniziando però a sussultare a causa dello stimolo. "Combattere mi sembra una parola grossa..." commenti te "...diciamo che sto giocando con te alla lotta come farei con mia nipote. Sei una donna e sei debole...meno male che c'ero io con quei due ragazzini pippetta. Comunque va bene se vuoi ti finisco...". Dicendo questo ti riconcentri sulla sua gamba sinistra e finisci di piegarla dietro al suo sedere, poi cambi posizione e ti sposti frontalmente di modo che il tuo petto vada a toccare la sua schiena. Il risultato è che la sua gamba si torce e piega ancora di più. Infine le afferri il braccio sinistro che si sta muovendo libero al suo fianco e metti anche quello dietro alla sua schiena.

La stai letteralmente piegando come un sandwich e l' umiliazione per lei deve essere estrema. Sei sopra di lei quasi nudo, controlli il suo corpo e il suo respiro e la tua erezione le preme addosso. Tutto è stato molto naturale e in fondo c'è un motivo se il tuo si chiama sesso forte. "Voi donne siete proprio incapaci a lottare...", la deridi, "Questo era il braccio che avevi flesso con spavalderia....è molto più realistico ora no? Debole e piegato...poi guarda questo polsino che sto tenendo, basta portarlo in su, forzare un movimento di rotazione innaturale e tu subito senti come scariche elettriche su tutta la spalla". Monica lancia un grido di dolore e finalmente molla. "Ok!! Mi arrendo....lasciami...ho capito che fai arti marziali non ho bisogno di altre dimostrazioni...". Non puoi trattenere un ghigno soddisfatto sentendola. "Ah no? Sei tu che mi hai sfidato. Ti sottometti o devo continuare? Considera che non ho ancora iniziato...", "Mi sottometto! Basta! Bastardo che male...hai ragione...noi donne siamo deboli...ok? Comandi tu!", cinguetta lei. Tu la liberi ma come ricordo le sfili il reggiseno sportivo prima. Monica si gira con il seno libero al vento, schiena a terra e sguardo perso. Tu ti avvicini e le spalmi il tuo piede in mezzo alle tette, incrociando il suo sguardo "Quando mi hai sfidato pensavo che tu fossi solo arrogante. Ma c' è dell'altro vero? Sapevi che ti avrei umiliata....volevi sentire com' è essere sottomessa in combattimento e dominata da un uomo, vero?". Lei non risponde.