No (game over!)

La sento avvicinarsi e poggiare un piede sul mio fianco. Ha smesso di ridere e mi guarda dall'altro raggiante nella sua superiorità. Spinge con il piede per mettermi pancia a terra e io non sono in grado di oppormi, ma sto impalato a tenermi le palle e a gemere disperato. Poi lei fa jun passo indietro e con due calcetti mi divarica le gambe, per piazzarsi lì in mezzo.

La gladiatrice trionfante si rivolge a voce alta al pubblico "Questo ragazzino che non è degno di essere definito uomo ha perso il suo scontro senza nemmeno combattere per davvero. Pollice in su se volete che lo risparmi" e sento il pubblico femminile sghignazzare "e pollice in giù se volete che smetta ufficialmente di essere considerato un uomo". Il pubblico emette un boato e in pochi secondi la gladiatrice esclama "Così è deciso!".

Io piagnucolo e imploro "Pietà! Pietà! Farò tutto quello che vuoi! Sarò il tuo schiavo!".

La ragazza ride divertita e risponde con voce allegra "Se ti piace, puoi essere lo stesso il mio schiavetto!". E, senza pietà, solleva il martello con entrambe le braccia e lo abbatte con violenza contro il mio scroto, che le mie mani reggono ad un livello poco superiore a quello del suolo.