Lo immobilizzi con quello che hai a disposizione

Guardi il corpo svenuto del bastardo con rabbia e poi in apprensione quello del tuo schiavo dolorante per terra, che si è fatto massacrare di botte pur di non tradirti. Non puoi lasciare libero il bastardo, non finché voi sarete nei paraggi, ma devi trovare qualcosa per immobilizzarlo: la cintura ed il coltello del maschio andranno benissimo.

Trascini la besta con tanta fatica fino ad un albero, gli slacci la cintura e la usi per legargli i polsi, dietro la schiena, intorno al tronco. E' uno sforzo enorme per il tuo corpicino e ci metti così tanto che lo senti rinvenire mentre finisci di assicurarlo. Tanto meglio, pensi!

In attesa che rinvenga, ti avvicini al ragazzo che è ancora disteso per terra e ti accovacci intorno a lui. Gli sorridi quando lui apre gli occhi e gli sussurri con tenerezza "Il mio piccolo eroe". Gli accarezzi la fronte e poi gli passi leggera una mano sui lividi per capire come sta, ma lo guardi preoccupata quando senti i suoi gemiti soffocati di dolore al tuo tocco.

Torni a guardare con odio la bestia che gli ha fatto questo. Vedi che sta muovendo lentamente il collo e quindi è tempo di occuparsi di lui. Vai a prendere il coltello con cui ti aveva minacciata e ti piazzi davanti al suo corpo possente, ma indifeso. Quando lui apre gli occhi si ritrova davanti il suo coltello minaccioso, impugnato dalla ragazza che doveva essere la sua indifesa preda.
"Lo riconosci, bastardo?" gli chiedi con un sorrisetto di sfida. Poi abbassi la lama e la avvicini al suo scroto fino a fargli sentire il freddo del metallo contro la parte più delicata del suo corpo. "Ti conviene metterti in piedi in fretta se non vuoi che ti castri" gli ordini, mentre lui già cerca di fare del suo meglio per rimettersi su senza usare le mani. Ha finito di spadroneggiare, il porco!

Quando il maschio è in piedi gli sorridi, senza mai allontanare il coltello dalle sue palle, e gli sussurri "In punta dei piedi". Lui esegue e, subito dopo, conficchi il coltello di punta nella corteccia tra le sue gambe, in modo tale che la lama sia rivolta verso l'alto, verso le sue palle: se proverà ad abbassarsi anche solo di un palmo potrà dire addio alla sua preziosa virilità!
Lui se ne accorge subito e ti guarda disperato, ma non trova nessuna pietà nei tuoi occhi. Anzi, con un sorrisetto sadico impugni il suo uccello e cominci a massaggiarglielo "Allora, maschione, non mi vuoi più stuprare a morte?" gli chiedi guardandolo dal basso verso l'alto. Lo vedi tremare per il terrore quando si accorge che sta riprendendo rapidamente l'erezione. "Hai paura? Hai paura che un maschione grande e grosso come te non riesca a rimanere su, bello svettante, dopo che gode? E hai paura che questo ti faccia perdere le tue povere palline indifese?" gli chiedi e acceleri il movimento della tua mano vedendo che ora è nel panico, anche se sta cedendo alla stimolazione.