Una volta ha accettato

"C'è stata una volta..."Mi interrompe, io mi blocco e la fisso.

"C'e stata una volta..."Ripete"...avevo già cominciato a farmi pagare dai tremila in su a evento... Il lavoro con il nudo aveva cominciato a rendere, e in gran parte ero riuscita a saldare i debiti che avevo contratto..."

Mi risiedo, ne sento il bisogno.

"In quel periodo il telefono non squillava spesso, in pochi possono permettersi una cifra così. Una volta al mese di media, quando succedeva mi pagavano il biglietto aereo o del treno, l'albergo, se serviva, oltre il mio compenso. Mi dicono che il lavoro è a Kiev, penso che non ci sono mai stata e accetto."Continua lei.

"In albergo ricevo una seconda chiamata dall'agenzia, mi dicono che il tipo vuole comprarmi un vestito per l'occasione, che mi avrebbe mandato un macchina per accompagnarmi in una boutique con un suo uomo, che io dovevo solo indossare il vestito per la festa e che poi avrei potuto tenerlo."

"Alle tre del pomeriggio arriva la macchina, una mercedes nera lunga un chilometro coi vetri oscurati. Dentro c'è una donna, una segretaria o qualcosa di simile, molto bella. Mi spiega che tipo di vestito il suo capo come vorrebbe che scegliessi, ma dice che è solo un consiglio, io ho la massima libertà. Me ne torno in albergo con un Valentino rosso, spalle scoperte e scollo a v sull retro... Il conto, neanche fe lo fa vedere."

"Ma chi era questo?"Insorgo io, stufo di rimanere passivo a quel resocono minuzioso.

"Non lo so. Non ci dicevano mai chi erano i clienti, usavamo solo nomi di battesimo per identificarli. Stando attenta, a volte, poteva capitare di sentire come lo chiamavano le altre persone alle feste, ma non sempre."

"Ma per esser così ricco da pagarti volo, albergo, vestito e compenso da tremila euro per la serata... Che saranno, diecimila euro? Per una serata? Deve essere un vero pezzo grosso. Sara pure conosciuto, o no?"

Lena mi guarda con ostilità, mi zittisco.

"La sera la limousine mi aspetta sotto l'albergo, tirata a lucido, andiamo all'evento. Il posto è abbastanza distante, l'autista si scusa, mi dice che c'è dello champange in fresco per il viaggio. Ne bevo, ma solo un po'. E' buonissimo, ma non voglio ubriacarmi. Arrivo e incontro il cliente. E' un tipo energico e saguigno, sulla cinquantina, subito mi riempie di complimenti, dice che ho scelto benissimo l'abito, che si vede che ho gusto, classe...
L'evento non è un proprio un gala, più una festa, piuttosto ristretta, quaranta, cinquanta persone, la villa è in aperta campagna. Il cibo è buono, caviale, champagne, nulla da dire. Parlano tutti russo, io non lo conosco perfettamente. Il poco che capisco è che il tipo mi presenta come la sua fidanzata, io annuisco e sorrido, anche quando allunga un po' le mani. Si ferma li, a qualche bacio sulla guancia e qualche appena accennata pacca sul sedere, comunque."Aggiunge Lena quando vede che serro i pugni.

"Poi la festa finisce, senza incidenti o episodi da segnalare, andiamo alla macchina. Lui, il cliente mi dice ha un'appartamento a dieci minuti da li, che se voglio però l'autista mi può riaccompagnare in albergo, a un'ora di viaggio. Mi dice anche che ha visto le mie foto, che trova che io sia veramente bella e che vorrebbe fotografarmi lui stesso."

"Gli chiedo che foto abbia visto, lui sorride sornione e risponde 'tutte'. Mi offre altri cinquemila euro per andare da lui a farmi fotografare. Io rispondo che ci penserò ma che ora è tardi, ma lui replica che sta per partire per un viaggio di lavoro in America, che non sa quado sarà di nuovo in zona, che vuole farle ora e con quel vestito indosso, altrimenti non se ne fa niente. Io accetto, non so bene perchè..."Dice Lena abbassando lo sguardo.
"I soldi sono tanti, forse penso che non è poi tanto differente dalle altre foto che faccio... Non lo so..."Sospira passandosi le mani sul viso.