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Chapter 6
by hal19696
Che fare dei prigionieri?
Una selezione
Allia raggiunse la sala dove erano stati ammassati i prigionieri, una cinquantina, distesi per terra con le mani dietro la schiena e ancora il loro ridicolo bavaglio sulla bocca. Erano sudati e sporchi e a peggiorare le cose avevano sporcato anche il pavimento. Avevano visto delle ragazze che sembravano del tutto indifese e che potevano avere la loro età ed una donna che poteva essere loro madre catturarli e umiliarli proprio nel momento in cui loro credevano che sarebbero stati iniziati alla guerra. E molti di loro non avevano resistito alla confusione di emozioni che questo causava nelle loro testoline ed avevano sparso il loro seme per terra legati in quella posizione.
Bisgnava ripulire tutto e quella sarebbe stata l'occasione giusta per fare una bella selezione tra quei maschietti, per vedere quali fossero già utili e quali avrebbero avuto bisogno di un'aggiustatina. Allia spiegò il piano a Tamiri che era per età ed esperienza la più autorevole tra loro.
I ragazzi furono liberati, ma non gli fu tolto il bavaglio, e quando loro ancora si stavano alzando in piedi, per aumentare la soggezione di quella massa di corpi nudi tenuta a bada da una manciata di fanciulle armate, la guerriera parlò "A quanto pare siete nelle mani delle femmine che pensavate fossero qui a vostra disposizione, eh? E guardate che cosa avete combinato qui dentro! E' ora di pulire tutto e lo farete usando come straccio quello che tenete in bocca. Ora, da bravi, seguite Allia a prendere l'acqua giù alla fontana!".
Per le tribù maschiliste, pulire era un lavoro da donne, il più umiliante di tutti, e un guerriero non doveva mai abbassarsi a farlo. Erano le femmine a dover pulire perché schiave dei maschi! Questo era stato insegnato fin da piccoli a quei giovani maschi ora prigionieri, sconfitti e umiliati da quelli che credevano essere esseri inferiori, le femmine. E una decina di loro ubbidì all'istante andando verso Allia che li attendeva alla porta, sorridendo soddisfatta per quel primo risultato: alcuni prigionieri erano già stati piegati e con loro il lavoro sarebbe stato più facile!
Una dozzina degli altri, invece, si ribellò: il più arrogante di loro si tolse il bavaglio dalla bocca e si avvicinò a Tamiri, seguito dagli altri undici. "Senti, femmina, io il lavoro da schiave non...". Non finì la frase, perché un rapido e potente calcio della guerriera lo centrò in mezzo alle palle spegnendogli le parole in gola e trasformandole in un ululato stridulo. Il maschio saltò sul posto e poi crollò a terra a contorcersi e a tenersi le palle tra le lacrime. I suoi compari si fermarono, intimiditi, mentre tutti gli altri seguirono i primi dieci verso la porta.
"Bene, maschietti" disse Tamiri ai ribelli "Se non volete fare i bravi bambini perché vi sentite troppo virili, allora vedremo di rimediare". E con le compagne legò di nuovo i dodici e li fece scortare in una segreta, dove avrebbero atteso il proprio destino. Le due ragazze che li scortarono si preoccuparono di incitarli con schiaffi nelle palle e prese in giro, anche se non servirono con quello che aveva già ricevuto il benservito di sopra, visto che la loro sola vicinanza sembrava sufficiente per spingerlo a rigare dritto ora!
Per quanto riguarda gli altri, invece, Allia prese con sé i dieci più mansueti. Dopo aver lustrato la sala insieme agli altri, gli fu detto che sarebbero stati assegnati alle sarte e alle tessitrici della fortezza: anche quelle erano occupazioni umilianti perché gli era stato insegnato che fossero cose da donne e la sola idea di dover lavorare al servizio di donne in attività da donne gli avrebbe tolto dalla testa l'arroganza maschile rimasta. Allia, però, si era anche raccomandata che non venissero puniti senza motivo e che venissero trattati con gentilezza: avrebbero capito che l'ubbidienza pagava e che se fossero stati sempre docili e sottomessi sarebbero stati trattati meglio che dai loro capi che li avevano mandati allo sbaraglio incuranti delle loro vite.
Prima, però, sotto l'occhio vigile della ragazza furono fatti lavare con cura. Furono portati in una delle grandi vasche dove scendeva l'acqua che dai tempi prima della Caduta arrivava dalle montagne e scorreva corrente, quasi un prodigio per quegli animali che non avevano mai visto niente di simile. Allia si era tolta i sandali e, in piedi sul bordo della vasca, guidava i suoi dieci prigionieri con tono da sorella maggiore. Ma le sue gambe snelle e il suo corpicino giovanile ricordava a quei maschi che erano sottomessi ad una ragazza che doveva avere la loro stessa età e che li stava costringendo a farsi il bagno come si fa con i bambini!
Gli altri maschi, affidati a Tamiri e a due sue ragazze, furono messi a lustrare il resto della fortezza: con loro la guerriera sapeva di dover essere più dura, perché anche se non si erano ribellati dovevano ancora essere piegati al volere delle loro nuove signore. Con loro le punizioni sarebbero state più rigide e la disciplina più ferma, ma alla fine avrebbero anche loro perso tutte le cattive idee che gli avevano sempre insegnato tra quei barbari.
A fine giornata, dopo la fine dell'assalto alla porta principale, Allia fu chiamata dalla comandante Luna per fare rapporto. E non andò da sola.
Cosa segui?
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L'assedio
Un manipolo di donne difende un castello da orde di maschi
Nel mondo dopo la Caduta dominato dal caos e da tribù maschiliste sempre più violente, la comandante di un piccolo gruppo di donne difende con coraggio un castello contro orde di maschi che sembrano non finire mai. E a peggiorare le cose le sue figlie sono prigioniere degli aggressori. L'astuzia sfida il numero e la forza bruta.
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- femdom, cfnm, cbt, ballbusting, fetish
Updated on Dec 24, 2021
by hal19696
Created on Sep 16, 2021
by hal19696
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