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Chapter 5 by hal19696 hal19696

Cosa vede Allia?

Un gran numero di nemici in arrivo

Allia spiò dal parapetto e vide lo spettacolo degli invasori che stavano arrivando in gran numero. Erano in fila indiana lungo tutto lo stretto passaggio che i loro esploratori avevano scoperto e non sembravano finire mai. Erano decine dei guerrieri più giovani, scelti tra i meno robusti perché dovevano passare per la feritoia. E visto che erano i più giovani e i meno robusti, Allia sapeva che per i loro capi le loro vite non valevano un bel niente e questo sarebbe stato un bel vantaggio!

Nessuno di loro portava protezione e non erano nemmeno tutti armati: meno di metà di loro portava un pugnale legato ad una caviglia, forse perché pensavano che si sarebbero potuti armare una volta dentro la fortezza e sicuramente perché la vita di tutti loro valeva meno dei pugnali che sarebbero serviti per armarli tutti.

Ma la cosa più patetica era la soluzione che quegli idioti avevano trovato per il rischio che qualcuno cadendo giù urlasse: erano stati tutti imbavagliati. E visto che a quanto pare quell'orda di maschi era perfino a corto di stoffa, erano stati spogliati nudi ed imbavagliati con il cencio che poco prima gli copriva i genitali!

Allia ridacchiò e vide che anche Lira faceva fatica a trattenersi, visto che doveva stare di spalle e fare finta di non accorgersi di quella ridicola fila di maschietti nudi, sudati, accaldati dalla salita, imbavagliati con le loro stesse mutande e con le palle e l'uccello in tiro di fuori che gli sobbalzavano ad ogni passo!

I primi ad arrivare dovevano essere i più arrapati di tutti, visto che accelerarono il passo alla vista della corda che avrebbero dovuto risalire per raggiungere la feritoia. Il primo di loro doveva essere anche uno dei più prestanti, visto che, nonostante avesse lo sguardo immerso nel sedere della ragazza messa in bella vista là sopra, balzò con precisione e afferrò la corda per risalirla. Eccitato come non mai, raggiunse la fenditura con la trepidazione del predatore che ha agguantato la preda e ci si tuffò dentro a pesce, penetrandola e strisciandoci all'interno per superare lo spessore delle pareti fino alla sala che si apriva al termine di quello stretto pertugio oscuro.

Lì ad aspettarlo, però, non c'erano la gloria della vittoria o gli stuoli di femmine da sottomettere che gli avevano promesso, ma quattro mani femminili che appena sbucò fuori lo tirarono verso di loro per le braccia e con un preciso colpo al torace misero fine senza pietà alla sua breve e inutile vita. Le donne trascinarono la carcassa più in là per liberare il passaggio e attendere il prossimo povero bastardo che fosse riuscito ad entrare!

I maschi che seguivano, però, dovevano essere arrapati quanto il primo, ma non altrettanto abili. La maggior parte di loro, eccitata dalla prospettiva di entrare in una fortezza piena di future schiave e abbagliata dalla visione delle curve di Lira, che sostava in bella vista apparentemente ignara di quell'orda di maschi che stava venendo a prenderla, si lasciavano distrarre e o sbagliavano il salto o sembravano addirittura non mirare alla corda, ma direttamente all'irraggiugnibile ragazza, precipitando nel vuoto con gli occhi immersi nelle sue forme invitanti e fatali.

Allia si accorse che Lira, quando sentì il rumore dei primi maschi che cadevano, sorrise soddisfatta e cambiò posizione come per sgranchirsi le gambe. In realtà si stava solo mostrando meglio a quei disperati là sotto, che in preda ai loro ormoni correvano come disperati verso la propria fine, con il cazzo più duro che mai e sbavando nelle proprie stesse mutande!

Dei primi trenta giovani aspiranti guerrieri che provarono il salto, solo cinque riuscirono a raggiungere l'imboccatura del pertugio, che con fatica penetravano, ma solo per essere passati a fil di spada senza sforzo dalle delicate mani di due fanciulle della loro stessa età e senza nessuna esperienza.

Ma per le ragazze la parte difficile era spostare quei corpi per lasciare spazio ai nuovi arrivati e la coda di maschi là fuori non sembrava finire mai. La guerriera che le guidava, Tamiri, comprese che sarebbe stato più facile gestirli da vivi che da morti. per cui diede ordine di scaraventare i cinque cadaveri giù dalla finestra interna e, da quel momento in poi, di catturare i maschi che fossero riusciti a penetrare.

Intanto all'esterno Allia vide che i ragazzi più ardimentosi dovevano essere finiti, perché i nuovi venuti sembravano essere meno precipitosi. Anche la presenza di Lira sembrava avere meno effetto su di loro: anche se tutti arrivavano al salto in erezione e concedendo lunghe occhiate alle cosce e al sedere della ragazza, quelli che si lasciavano distrarre e cadevano erano molti di meno. Questo voleva dire più lavoro per Tamiri e le sue ragazze!

Ormai, dei maschietti che arrivavano lassù, accaldati e affaticati dalla salita, ma eccitati all'estremo dall'idea di penetrare quella feritoia nella fortezza a cui dava accesso, più di metà riusciva ad arrampicarsi lungo la corda e a infilarsi nel passaggio oscuro. Lì in molti, sovrastimolati, si arrendevano al piacere mentre venivano immobilizzati e legati dalle loro giovani nemiche.

Il flusso di maschietti, destinato per metà a finire nel vuoto e per metà legato e imbavagliato su un pavimento insieme a decine di altri fortunati, durò per ore, mentre dall'altro lato della fortezza si sentivano i rumori dell'assalto alla porta principale. E finì come era iniziato, con gli ultimi ragazzi che provarono il salto e nessuna traccia dei comandanti che li avevano mandati lassù, come pecore al macello di cui a nessuno interessa il destino.

Quando Allia vide l'ultimo povero idiota della fila precipitare nel vuoto, si alzò in piedi e disse a Lira che era tutto finito. La ragazza cadde seduta per terra stremata e rispose "Finalmente! Sembravano non finire mai: ma quanti erano? Ho le gambe e i piedi a pezzi. Spero che sia servito a qualcosa!". La ragazza aveva incrociato le gambe e si era tolta i sandali per massaggiarsi i piedi, sfinita da tutte quelle ore passate a stare in posa.

Allia le si sedette accanto, la abbracciò e le disse con una risatina "Sei stata splendida! Dovevano essere oltre un centinaio e ne hai fatto più strage tu di un intero esercito!". Lira rise a sua volta e disse "Sono davvero patetici! Sono quasi contenta che abbiano almeno goduto di un'ultima vista di loro gradimento: sai, a volte mi fanno proprio pena...". Allia rise, ma quando si alzò per andare a raggiungere Tamiri e i prigionieri le ricordò che potevano anche essere patetici, ma che erano venuti lì per schiavizzarle e violentarle.

Che fare dei prigionieri?

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