Spanking time

"Ti prego Flavio, accetto tutto ma risparmiami le tette...ti prego...", Monica piagnucola. "Dipende da come ti comporterai", tu le rispondi serio, "Con te avrò molto da lavorare sai? Non mi piacciono quelle che pensano di poter comandare e poi a conti fatti sono delle ragazzine capricciose che supplicano solo una bella sculacciata". "Io non voglio...", prova a replicare lei, ma tu le piazzi il piede sulla bocca per farla tacere. "Non me ne frega un cazzo di quello che vuoi", rispondi tu, "Volevi provare a stare dall'altra parte? Ora ci stai. Alzati avanti!", le ordini, togliendo la tua pianta dalla sua guancia e prendendo la cinta che avevi sui pantaloni. Lei si gela vedendo la scena. "Non sono pronta a questo...", ti dice, con i lucciconi ben visibili in fondo agli occhi, "Non sono pronta...io...ho paura...". Tu scuoti la testa, quasi con compassione. "Una mistress ha paura di una cinta?", la sfotti, "Ma come? Avevi una lingua bella lunga fino a poco fa...". "Non sono una mistress...", replica lei, "Non sono neanche una dom. Non sono niente. Adesso sono tua. Sono solo tua, ti farò da schiava, ti bacerò i piedi, ma non mi lasciare segni...". "Ah si eh? Bene, vediamo come te la cavi da schiava allora, visto che da padrona non vali niente". Getti via la cinta e muovi qualche passo verso di lei, incrociando le braccia. Monica ti guarda, poi si mette a quattro zampe e cammina così verso di te. Una volta arrivata davanti ai tuoi piedi inizia a baciarli e leccarli, iniziando dalle dita e muovendosi verso la caviglia. Dopo di questo passa alle gambe e alle ginocchia e infine con estremo rispetto e delicatezza ti abbassa le mutande, lasciando il tuo sesso libero di ergersi sopra di lei. Monica inizia a leccarti lo scroto, facendo guizzare la lingua di modo da muovere i tuoi genitali piacevolmente dentro la sacca.

"Brava, ti riesce più naturale questo che lottare, non credi?", dici. "Si, è vero!", risponde prontamente, continuando leccare e muovendosi in su. La osservi dall'alto mentre te lo prende in bocca con cura e pensi che non hai mai faticato così tanto per del sesso orale, ma ne è valsa la pena. La pelle intorno alle tue zone erogene è mossa ritmicamente avanti e indietro dalla sua bocca e dalla sensazione travolgente che ora ti pervade puoi dire che ha una discreta esperienza in materia. Prima di continuare a dominarla vuoi svuotarti, per cui le prendi i capelli e inizi a darle grossi colpi in gola, scopandola in bocca con violenza. Lei inizia ad emettere versi soffocati, travolta dalla tua ferocia e tu le vieni dentro quando probabilmente stava per vomitare. La lasci andare e crolla a terra sconvolta, non pensi che nessuno l'abbia mai trattata così prima d'ora. Per quanto riguarda te, il fatto di essere venuto non ha diminuito quasi per nulla la tua voglia, ma anzi l'ha aumentata, così come una goccia d'acqua in un deserto spinge a cercare un fiume piuttosto che ad accontentarsi di quell'effimero refrigerio. Ti chini e alzi Monica per il lobo dell'orecchio, senza lasciare che si riprenda. La ragazza è forzata in piedi e appena trova una stabilità sulle gambe la abbracci forte, stringendola con tutta la forza delle braccia e comprimendo le tette contro il tuo petto. "Ok ti sei risparmiata la cinta per la tua bravura con i pompini, ma non mi sono dimenticato di quello che hai detto e fatto fino a poco fa, per cui adesso vieni con me..." le dici, guardandola negli occhi, mente lei si dimena per il seno schiacciato dai tuoi pettorali. "Si...come vuoi...farò tutto quello che vuoi...", risponde lei lesta.