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Chapter 12 by hal19696 hal19696

Chi segui?

Le guerriere all'attacco

Il deposito dell'arma segreta era un capanno di legno malfatto al centro di un ampio spazio, circondato da alberi, cespugli ed alcune tende. Ad attendere le donne c'era una brutta sorpresa: intorno al capanno era sparsa una dozzina di maschi, di cui cinque eretti davanti alla porta, armati di tutto punto e corazzati, mentre gli altri sette erano per terra sugli altri tre lati, alcuni distesi ed alcuni seduti, ma tutti distratti e vestiti solo del lurido cencio che gli copriva l'inguine. Kira, però, disse che il problema era nelle tende intorno, dove dormivano, e anche rumorosamente, i maschi degli altri turni di guardia. Appena fosse suonato l'allarme, decine di loro sarebbero accorsi.

Selene, la guerriera più anziana, sapeva cosa fare e diede istruzioni alle compagne. Per prima cosa si sarebbero sbarazzate dei bastardi nelle tende che in poco tempo non sarebbero stati più un problema, poi si sarebbero occupate di quelli svegli. Si divisero a gruppi di due e si sparpagliarono verso gli ingressi delle tende, mentre Siria, arco in mano, si appostò tra i cespugli pronta a silenziare qualsiasi tentativo di dare l'allarme. Col favore della notte e grazie alla leggerezza e all'agilità che le contraddistingueva, le donne passarono perfettamente inosservate finché non furono in posizione e, in quel momento, colpirono silenziosamente tutte insieme!

Sophia ed Eirene entrarono in una tenda dove erano ammassati quattro maschi che russavano rumorosamente. Ciascuna sorella si pose sopra un maschio, mettendosi a gambe divaricate con i piedi poggiati ai suoi due fianchi e con la spada puntata all'ingiù in modo da mirare al petto. Le ragazze si fecero un cenno e in contemporanea si abbatterono sulle loro vittime, riversando il proprio peso sulla punta delle loro armi, penetrando quei corpi maschili così inutilmente possenti e prepotenti, ma allo stesso tempo così indifesi davanti all'assalto di due semplici fanciulle. Eliminati i primi due, si occuparono di quelli rimasti e in poco tempo fu tutto finito. "Ora c'è un po' più di silenzio, finalmente!" mormorò Eirene soddisfatta alla sorella.

Quando Selene e la sua compagna entrarono nella tenda, si accorsero che non stavano tutti dormendo: uno dei maschi distesi lì dentro era nudo ai loro piedi, disteso con gli occhi chiusi ed il cazzo tra le mani: si stava segando come un disperato! Ansimava e ogni tanto mugolava qualcosa qualcosa sulle tette di quella che doveva essere una sua fantasia. Selene, disgustata, decise di farla finita subito con il porco e, dopo aver poggiato pesantemente un piede in bocca all'animale per soffocare qualsiasi suono, trafisse in pieno con la spada la sua erezione, trapassandola per lungo. Poi, dopo aver guardato soddisfatta il lavoro e prima che potesse sfuggire al maschio qualcosa di più di un mugolio soffocato, estrasse la spada e gliela infilò nel collo, mettendo fine alle sue sofferenze. Prima di unirsi alla compagna nel massacro delle bestie rimaste, Selene si ripulì la pianta del piede strofinandola contro la carcassa, in modo da liberarsela dai disgustosi resti di bava che l'avevano contaminata.

Kira sembrò trovare meno intoppi: silenziosa e leggera, sgusciò dentro una tenda e si mise subito carponi per raggiungere le vittime e puntare alle loro gole. Ed ai propri trofei! Finito ed evirato il primo maschio, passò al secondo. Era un maschio più grosso dell'altro, ma, nonostante questo, lei usò la stessa tecnica per affrontarlo e si posizionò sopra di lui, con un ginocchio per lato e poggiata sulla mano sinistra. Ma non aveva fatto i conti che in questo modo le sue cosce sfioravano il corpo della sua vittima, una bestia con il sonno leggero, visto che si svegliò prima che lei potesse caricare il colpo. Gli occhi dei due si incrociarono e Kira esitò. L'animale, invece, non esitò affatto e, con un sorriso sadico, allungò le braccia e tirò contro di sé la ragazza. Kira gli crollò addosso, corpo contro corpo, poi una mano maschile, violenta e aggressiva, raggiunse il suo sedere e lo tastò e manipolò come se fosse mercanzia da valutare, mentre, intanto, un'erezione iniziò a premere contro il suo bacino. Per fortuna il porco era così accecato dalle sue voglie da non rendersi conto che la sua vittima aveva una spada in mano, spada che lei, con un colpo di reni ed un ringhio di rabbia, spinse prima tutta all'indietro e poi ficcò nella gola del guerriero.

Ripulita ciascuna tenda, le donne passavano alla successiva e in poco tempo si riuscirono a liberare di decine di maschi rapidamente e in silenzio, in modo che nessuno potesse dare l'allarme. Alla fine, terminato il lavoretto, le compagne si incontrarono nuovamente per organizzarsi per l'attacco finale al capanno!

Che cosa fanno?

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