In giardino

Marco svenuto dal dolore provocato dall'impatto devastante dei suoi gioielli con il comignolo, viene risvegliato da un odore di carne bruciata. <<Laura sarà tornata e starà preparando l'arrosto pensa intontito >> pensa fra sé e sé, poi avvertendo improvvisamente un bruciore acutissimo tra le sue gambe si rende conto che il ferro arroventato dal vapore gli stava friggendo le palle che avevano assunto un colore rosso acceso. <Aaaaaahiiiiiiiiiiaaaaaa>>un grido acutissimo risuona nell'aria e Marco si lancia giù dal tetto tuffandosi di testa nel tentativo di trovare sollievo nella neve che si era ammucchiata.

La piccola Rosa intenta a costruire un pupazzo di neve aveva visto l'uomo nudo cadere dal tetto e subito con la sua palettina si dirige verso di lui. La zia Alberta sospetta invece che un mucchio di neve si sia staccato dal tetto e caduto giù per il troppo peso e segue con difficoltà la bambina nella neve.

La piccola Rosa inizia a scavare energicamente con la sua palettina fino a esporre la parte del ragazzo che di più avrebbe meritato di rimanere coperta dalla neve, i suoi testicoli.

Nel frattempo la zia Alberta aveva raggiunto la nipotina appoggiandosi al suo bastone da neve esclama << amore fermati , è pericoloso avvicinarsi troppo al tetto, potrebbero cadere altri blocchi di neve>>. <Ma Zia guarda che è caduto un ra-> tenta di rispondere Rosa.

La donna matura alla vista delle palline rosso fuoco che spuntavano dalla neve con fermezza dice <<quelli sono dei corbezzoli, i frutti sono piccoli e rossi e portano molta fortuna, adesso li prendo e poi torniamo dentro>>. Così dicendo avvolge con la mano coperta dal guanto di lana le piccole bacche ed inizia a tirare energicamente, prima con una sola mano poi con entrambe piantando saldamente lo stivale alla base del mucchio di neve proprio in corrispondenza della faccia del ragazzo. Marco risvegliatosi per il dolore avvertendo il distacco imminente dei suoi organi più nobili prova ad urlare ma la neve spinta in bocca dallo stivale della donna glielo impedisce.

Ad un certo punto dal cumulo di neve sottostante i testicoli fuoriesce il piccolo pene di Marco. La bella signora non si accorge di nulla e cerca di staccare gli ambiti frutti ruotandoli di 360° e poi di 720°. La bambina alla vista del membro virile non capisce inizialmente cosa sia quello strano tubetto attaccato alle rosse palline,poi si ricorda che una volta era entrata per sbaglio nel bagno dei maschietti, lì aveva visto uno dei bulli della scuola elementare con le mutandine ancora abbassate, e tra le sue gambe c'erano gli stessi comici oggetti, identici per dimensioni a quelli davanti a lei ma dal colore meno acceso. In quell'occasione la bambina per vendicarsi di tutti gli scherzetti subiti aveva tirato un pizzicotto alle 2 tenere sferette penzolanti. Il bambino si era gettato immediatamente a terra tenendosi con le mani gli oggettini strizzati, piangendo acutamente come una bambina e chiamando la mamma. Le fortissime grida dalla tonalità femminile avevano attirato la bidella e la maestra che alla vista della scena non erano riuscite a trattenere delle risate maliziose. Mentre la bidella soccorreva il malcapitato con del ghiaccio, la giovane maestra le aveva spiegato che i maschietti avevano tra le gambe un pisellino e 2 palline molto delicate che anche se sfiorate potevano provocare immenso dolore ai bambini e per questo non andavano mai colpite, se non per difendersi da pericolose aggressioni. La bambina capisce quindi che la zia stava tirando fuori il ragazzo tenendolo per il punto meno adeguato e subito urla <<Zia fermati, non puoi staccargli i corbezzoli >>.

Alberta così concentrata nel tirar fuori le bacche, dispiaciutissima per non poter accontentare la nipotina, in un impeto di rabbia stringe con tutta la forza delle mani i 2 teneri frutti lanciandosi all'indietro.

Marco per evitare la castrazione imminente contrae i muscoli addominali e dorsali facendosi spazio nella neve e disancorandosi. Viene così tirato fuori per i gioielli di famiglia, finendo a cavalcioni sul viso della donna, che finisce stordita a terra nella neve. Nudo ed infreddolito, riscaldato solo dal dolore al basso ventre, con il volto ancora ricoperto di neve, si gira verso la villa nel tentativo di raggiungerla. Una improvvisa acutizzazione del dolore testicolare lo paralizza, abbassando lo sguardo vede che una bambina di 7-8 anni dal cappotto rosa lo aveva colpito in mezzo alle gambe con una paletta di ferro. I poveri testicoli del ragazzo che nonostante il freddo, a causa dei traumi subiti erano sensibilissimi e penzolavano come ciliegie , assorbono il colpo deformandosi ed emettendo un sonoro <<splatt>. Marco cade in ginocchio di fronte alla bambina e guardandola negli occhi, emettere sibili acuti, allunga una mano verso di lei. Rosa spaventata dalla reazione del ragazzo, che in ginocchio era comunque più alto di lei, lascia partire un calcio poderoso diretto contro i suoi ciondoli pendenti. <<Crunch>>L'impatto con la punta dello scarponcino è così forte ed inaspettato che Marco perde i sensi e cade con il volto nella neve vomitando ai piedi della bambina.

Nel frattempo la Zia Alberta si era rialzata, e vedendo un uomo nudo sdraiato di fronte alla nipotina scatta verso di lui. Il volto coperto dalla neve maschera lo stato di incoscienza. <<Fermati non la toccare >> grida e così facendo afferra il bastone da neve. Questo era simile ad un bastone da sci e aveva ad un estremità un manico ergonomico, all'altra possedeva invece uno spuntone appuntito sormontato da un cerchio forato.

<<Non preoccuparti zia, l'ho colpito sui corbezzoli, è innocuo adesso >>. Risponde la bambina. Ma la zia in preda alla rabbia si avvicina minacciosa al ragazzo piantando il bastone appuntito nel suo posteriore. Marco risvegliato dalla puntura rotola a pancia in su esponendo la parte più vulnerabile del suo corpo maschile alla rabbia della signora. Portando le mani al viso si toglie la neve dagli occhi, vede così la bambina malefica che lo aveva colpito e che rideva a più non posso indicando le sue vergogne scoperte. Marco infuriato tenta di alzare le mani come per raggiungerla ma viene interrotto dalla voce della donna <<non ti azzardare maiale sottosviluppato >>. Abbassando lo sguardo vede una signora dal viso tondeggiante, truccato alla perfezione che dimostrava non più di 45 anni, i capelli lunghi e castani uscivano dal cappello di lana poggiandosi sulle spalle sottili. Le braccia in alto brandivano come una spada quello che sembrava un appuntito bastone da sci, che puntava pericolosamente tra le sue gambe. Marco guarda per un attimo i suoi genitali indifesi e volgendo immediatamente lo sguardo agli occhi neri della donna le dice <<oh no... >>. La donna leccandosi le labbra coperte di rossetto lo guarda e gli risponde <<oh sì! >> fiondando a gran velocità il bastone tra le gambe del giovane uomo. La punta trafigge la tenera carne dello scroto, risparmiando miracolosamente i testicoli, in uno dei fori del cerchietto si incastra il glande scoperto del ragazzo. Le urla di dolore si sentono per tutto il quartiere e le persone si affacciano alle finestre o escono di casa per capire cosa stia succedendo. In particolare le figlie del vicino di fronte, sentendo grida femminili erano uscite in giardino e si dirigevano dall'altro lato della strada.

Marco che ormai temeva di aver perso entrambi i testicoli, per evitare ulteriori umiliazioni, con la forza della disperazione si alza, afferra il bastone da sci ancora piantato nella sua carne virile e fugge sul retro della villa perdendo abbondantemente sangue dalla parte trafitta.

<<oh povero piccolino, se vuoi ho degli assorbenti da donna nella borsa, da adesso li potrai usare anche tu>> grida Alberta. <<wow gli hai fatto scoppiare le palline zia>>. dice Rosa toccandosi involontariamente tra le gambe, e prosegue esclamando <<sono felice di essere nata femminuccia>>.