Una festa a lungo attesa

Sono anni che non sei nervoso prima di un appuntamento, ma ora tuo malgrado lo sei, e per giunta con una ragazza anche più piccola...e per un appuntamento che non è neanche tale ma una seduta di fisioterapia! Suoni il campanello e trattieni il fiato. Sono passate settimane e non hai avuto il coraggio neanche di mandarle un messaggio. E se si fosse dimenticata il vostro flirt? Se le fosse passata la voglia? Monica apre la porta dello studio, ti sorride amichevolmente e ti fa cenno di entrare. E' scalza anche oggi e i suoi piedi curati della misura 34 o 35 sono laccati con smalto nero, come le mani. Oggi indossa una semplice canottiera viola che le lascia sempre scoperto l'ombelico e ha il pube coperto da dei mini pantaloncini neri aderenti che sono più che altro delle seconde mutande. Le sue gambe toniche e diresti addirittura muscolose forse sono in bellissima vista. "Come stai Flavio?", ti chiede, con tono quasi amichevole, "Va meglio il tutto?". "Si sono quasi tornato normale...non sento più dolore" rispondi, un poco deluso. "Ottimo!", replica lei, "Allora oggi finiamo quello che abbiamo iniziato l'ultima volta. Sai cosa devi fare, no? Inizia a spogliarti e rimani in mutande". Fai come Monica ti dice e ti spogli, rimanendo con addosso solo le mutande bianche che contrastano con l'abbronzatura che pian piano stai maturando in questo caldo luglio italiano.

Lei ti osserva dalla testa ai piedi e noti un guizzo nei suoi occhi; non si è dimenticata di voi e del vostro piccolo gioco. La ragazza si avvicina a te e ti osserva. "Bene...", dice, "Oggi iniziamo la sessione di fisioterapia con te in ginocchio davanti a me...". Esiti un attimo, non sei sicuro che inginocchiarsi sia una buona idea e soprattutto farlo così a freddo, con te quasi nudo e lei vestita, ti mette a disagio. "Ma guarda, io non credo...", inizi a dire ma Monica si avvicina e senza parlare fa passare le mani sensualmente lungo le tue spalle, accarezzando il deltoide. Ormai la conosci e sai che ha in mente qualcosa, ma quando il dolore esplode da qualche parte vicino al tuo collo non sei pronto. Il tuo istinto riflessivo è cadere in avanti, come spinto da una forza invisibile e dal tentativo di alleviare la sofferenza: il tuo cervello è in blackout. Senti la sua voce remota che parla come da un altro pianeta "Sai io sono solo una ragazza e non combatto...ma conosco bene il corpo umano, so dove sono i nervi e i punti di pressione, quindi non provocarmi, ok?". Il dolore sparisce; ti ha lasciato e sei in ginocchio davanti a lei, dove ti voleva portare. E' incredibile, pensi, che una ragazza così piccola sia così violenta e decisa e che riesca a piegarti alla sua volontà quasi non lasciandoti scelta.