Frugo tra le sue cose

D'un tratto mi viene in mente che il laptop di Lena è di la in camera da letto.
Con quello gestisce sopratutto i suoi contatti di lavoro, dato che i social non le interessano molto e non è esattamente molto scaltra con la tecnologia.
Quando parte, lo porta sempre con se.
Per il resto, escludendo la palestra, Lena esce quasi sempre solo insieme a me, dato che lei non ha ancora un giro di amicizie qui a Roma.
Non capita spesso, quindi, che quel laptop sia in casa e Lena no...
Corro in camera, lo prendo, lo poggio sul tavolino davanti al divano e mi siedo.
Lo apro.

Password: ........

Non so la password, faccio un paio di tentativi senza molta convinzione, poi un intuizione.
Digito Lun@1234, si sblocca. Sorrido fra me e me, penso che forse dovrei fare un corso di sicurezza informatica a Lena prima o poi.
Il desktop è confusionario, affollato di cartelle denominate con date e località. Suppongo che siano gli ultimi servizi fotografici che ha fatto, ne apro un paio per sincerarmene.
Sono foto che ho già visto, bellissime foto.
Indugio per qualche istante su alcune particolarmente provocanti, Lena è su una spiagga deserta, dietro di lei il mare, il cielo, resi plumbei dal bianco e nero, la risacca lambisce il suo corpo nudo, perfetto, si insinua tra cosce, sul pube glabro.
Ha i capelli bagnati, tirati all'indietro.
I suoi occhi argentei bucano la foto, magnetici, tuttavia a malapena distolgono lo sguardo dai seni, due gocce perfettamente simmetriche anche nella dimesione delle areole. L'ombreggiatura ne netta esalta la pelle d'oca, i capezzoli turgidi, leggermente divergenti.
Avverto l'erezione tendere la stoffa dei miei shorts, chiudo l'album.
Quella creatura meravigiosa sarà nel mio letto stanotte, mi dico sornione.

Apro qualche altra cartella, senza un'idea precisa di cosa stia cercando.
Da quando siamo insieme Lena mi fa vedere tutto quello che fà, appena glielo mandano. Non è una cosa che le ho chiesto,ma non nego che mi faccia piacere.
Non trovo nulla che mi faccia pensare che mi abbia nascosto qualcosa, non ancora, perlomeno...
Spulcio le e-mail, molte sono in polacco o inglese, alcune in francese e tedesco. Con l'inglese e il francese me la cavo, per le altre uso google translate e più meno ne vengo a capo.
Sono perlopiù di lavoro, di colleghe modelle, fotografi, agenti. Ce n'è qualcuna mandata dalle sue sorelle, un paio da vecchie conoscenze... nulla di scabroso, sospetto o anche solo degno di interesse.
Mi sento un po' una merda quando mi rendo conto che non c'è proprio nulla di male in quello corrispondenza.
Ho invaso la privacy della mia fidanzata per nulla.

Sto per richiudere tutto, quando noto che l'autocomplete del browser mostra delle voci che mi spiazzano.
Mi guardo la cronologia internet.
Lena non l'ha cancellata nell'ultima settimana.
Incredulo faccio una serie di controlli incrociati, traducendo parole polacche o tedesche che non mi sono familiari.
Avvio una ricerca nelle sotto-cartelle del computer, non da risultati, poi mi viene in mente di includere i file e le cartelle nascoste.
Trovo qualcosa. Mentre scorro i risultati, non so se essere più sopreso da quello che ho davanti agli occhi, oppure dal fatto che Lena sia stata capace di usare la funzione dei file nascosti.