La imploro

"Ti prego, non dolore!" la imploro impotente, anche se così mi renderò ancora più ridicolo davanti a tutti.
Lei allora serra la sua mano con violenza intorno alle mie palle e me le stritola senza pietà. Mi dice con derisione "Ti ho mollato le palle e ora credi di potermi dire cosa farti e cosa non farti? Vediamo se ora imparerai a rispondere da vero schiavo!"
Molla la stretta e torna a soffocarmi in mezzo alle sue tette, mentre si prende cura con dolcezza dei miei testicoli doloranti con la mano fino che poco prima me li stava torturando ferocemente. Mi lascia per un po' riprendermi dal dolore e riacquistare la mia erezione e poi si solleva di nuovo chiedendomi ancora una volta "Ora che cosa ti aspetterà, dolore o piacere?". Mi sorride, come lo farebbe guardando il suo pappagallino ammaestrato.
"Qualsiasi cosa vuoi" le rispondo d'un fiato, terrorizzato da lei e sperando di averle dato la risposta giusta.