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Chapter 11 by AreaVegetable AreaVegetable

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In ospedale

Dopo pochi minuti l'autista ferma l'ambulanza e avvisa gli infermieri di aver raggiunto l'ospedale.

<<Mario svegliaaaa, dobbiamo scendere>> urla Ludmilla. Il giovane infermiere si alza di soprassalto, e sbatte la testa contro il tettuccio della vettura imbrattandosi i capelli di liquidi virili.

Aprendo lo sportello dell'ambulanza si rende conto dell'ospedale scelto dall'autista ed esclama <<OH NO NO NO>>.

<<Muoviti sacco di palle, tira giù la barella >> urla Ludmilla, ridendo della sua stessa battuta. In effetti in quel momento era lei ad avere in mano un sacchetto riproduttivo.

Scesi dall'ambulanza Ludmilla si rende conto che quello scelto dall'autista era in realtà un ospedale ginecologico, dove il pronto soccorso era riservato alle partorienti. Lasciati i martoriati coglioni del ragazzo, che nel frattempo si erano sgonfiati notevolmente, prende il cellulare e chiama una sua amica infermiera, anche lei Ucraina. La conversazione in lingua madre dura pochi minuti ed è interrotta da grosse risate provenienti dal telefono , alla fine Ludmilla dice rivolgendosi a Mario <<portiamolo all'accettazione, ci faranno passare>>. Mario coprendo con un lenzuolo la parte inferiore del ragazzo si dirige verso l'ingresso.

All'accettazione la calca di donne creatasi lascia Mario a bocca aperta. Il personale medico infermieristico era composto esclusivamente da donne. Una serie di gravide, con forti contrazioni urlavano sui lettini in attesa di andare in sala parto, mentre le loro parenti anch'esse di sesso femminile, le uniche autorizzate ad accompagnare in reparto le pazienti, discutevano con le segretarie all'ingresso. Un via vai di dottoresse e infermiere indaffarate completava il quadro del gineceo.

Mario cercava di chiedere informazioni alle colleghe che passavano ma nessuna si degnava di fermarsi, né riusciva a farsi largo tra la folla con la barella.

A quel punto Ludmilla spazientita ha un'idea, decide di togliere il lenzuolo che copriva le vergogne del ragazzo, lasciandole completamente esposte al centro dell'accettazione.

Il via vai di donne e la confusione si arrestano immediatamente. Tutte le donne, gestanti comprese, si voltano verso il ragazzo che dispiegava in maniera oscena i genitali colpiti. Dopo 10 secondi di completo silenzio, in coro si sollevano nella sala grasse risate femminili, gridolini di scherno e frasi denigratorie sulle dimensioni degli attributi e del pene del ragazzo.

Allargando le cosce pelose di Marco come un lascia-passare, Ludmilla si fa largo tra la folla raggiungendo la sua amica infermiera Svetlana.

Svetlana non trattiene anche lei le risate e inizia a scattare foto con il suo cellulare. Dopo essersi ripresa si rivolge a Ludmilla dicendo <<Avevi ragione amica, questo è proprio un codice rosso, anzi DUE>> scattando un'ultima ai testicoli del ragazzo.

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