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Chapter 9
by hal19696
Chi segui?
Kira che copre loro le spalle
Kira controllò i dintorni e vide che non c'erano altri maschi in vista. Il pericolo principale, quindi, era che gli altri che stavano nella tenda insieme a quello che aveva appena eliminato venissero a cercarlo, per cui doveva essere lei per prima ad occuparsi di loro.
Di soppiatto, con passo leggero e non facendo nessun rumore, la fanciulla entrò nella tenda e trovò i maschi erano già crollati sui loro giacigli: per loro quella era stata una giornata impegnativa di marcia e di attesa, anche se il lavoro vero lo avevano fatto fare tutto loro donne. La tenda era piuttosto grande e c'erano tre uomini distesi nell'ombra, uno accanto all'altro. Kira partì dal primo: si mise a cavalcioni sopra di lui, seduta sul suo stomaco, e gli tappò la bocca con una mano prima di tagliargli la gola. Girò su se stessa e, sempre stando seduta sul cadavere, tagliò il pene della sua vittima e se lo infilò nel tascapane, a fare compagnia all'altro ricordino mietuto poco prima.
Anche il maschio successivo ricevette lo stesso trattamento, eliminato senza un rumore e privato del trofeo che la giovane donna, schiava ribelle, voleva tenere in ricordo della serata in cui l'aveva fatta pagare ai propri vecchi padroni!
Kira passò al terzo e lo sovrastò, ma si fermò appena prima di sedersi su di lui: era uno dei suoi fratelli maggiori, di qualche anno più vecchio di lei e ormai da tempo reclutato come guerriero della tribù. Kira non poteva fargli del male, persino se negli anni si era fatto sempre più crudele con lei e sua madre, ormai disprezzava apertamente le donne e le maltrattava, mentre gli anni da guerriero lo avevano allontanato definitivamente dalla famiglia. La fanciulla lo guardò triste, gli diede una carezza sul collo, dove agli altri aveva riservato la spietata lama del suo coltello, e passò al maschio successivo. Che fu ben presto il terzo a fornire un pezzo per la sua collezione!
La ragazza ripulì la lama sull'ultima carcassa e la rinfoderò. In quel momento, però, fu afferrata ad un polso e strattonata a terra: era suo fratello, sveglio e in piedi, che ora le era addosso. "Che cosa stai faceno, puttana?" le ringhiò a bassa voce il maschio, che ora si era piegato su di lei per dominarla , costringendola a terra sulla schiena. Lui la privò del coltello che lanciò via e le bloccò entrambi i polsi sopra la testa, mentre, tenendo le proprie ginocchia un po' divaricate tra le cosce di lei, la teneva bloccata e impotente a gambe aperte.
Kira si ritrovò la faccia di lui quasi a contatto con la propria mentre le sussurrava "Cosa fai, allora? Pensi di essere più furba di noi? Pensi di poter fare quello che vuoi? Ora imparerai quello che tua madre non ti ha insegnato: che sei solo una schiavetta, una puttanella per tutti noi guerrieri". La fanciulla sentì il maschio strusciarsi contro il suo bacino: si stava eccitando e l'unica ragione per cui non aveva ancora dato l'allarme era perché voleva starsene lì dentro in pace mentre l'avrebbe violentata!
Kira non ci poteva credere: era suo fratello, il ragazzo con cui era cresciuta e a cui aveva voluto bene, ma ora era stato trasformato in un mostro senza pietà, esattamente come tutti gli altri maschi! Trattenne una lacrima quando lui le bloccò entrambi i polsi con una mano e poi usò l'altra per scostarle il corto gonnellino da schiava che era l'unica cosa che sbarrava la strada all'arroganza della sua erezione. Lui le alitò in faccia e poi si appoggiò all'ingresso della sua intimità, ghignando crudele "Ora fai la brava cagna e fammi divertire. E vedrai che piacerà anche a te".
La fanciulla fece un ultimo tentativo di farlo ragionare: gli ricordò piangendo di essere sua sorella, che non poteva fare una cosa simile alla loro madre, che gli voleva ancora bene... ma vedere le sue lacrime e la sua disperazione eccitarono il maschio ancora di più: ormai lo avevano educato a godere della debolezza delle donne, la prova della loro sottomissione naturale ai maschi superiori.
Kira, però, non aveva lasciato nulla al caso. Mentre implorava, le sue gambe giovani e agili circondavano quelle del maschio, che sembrò godere nel sentirsi avvinghiare. Ma non era questo l'obiettivo, perché, con uno sforzo che mise alla prova tutta la sua flessibilità, la ragazza riuscì a far sgusciare i propri talloni in mezzo alle gambe del maschio e arrivò a sfiorare le pesanti palle di lui che pendevano lì in mezzo, ora alla sua mercé.
L'animale, però, non si accorse di nulla e inarcò la schiena e arretrò un poco per prepararsi a penetrarla con più forza. Volendo terrorizzarla ancora di più, prima le odorò a lungo il collo e poi le lecco una guancia, cercando la paura nei suoi occhi. Ma tutto questo giocò a favore della fanciulla che prese possesso dei suoi coglioni avvolgendoli nella presa tra i propri talloni senza che lui facesse nulla per impedirglielo. Ma, quando lui spinse l'uccello in avanti per penetrarla, se ne accorse eccome della morsa di ferro che gli si serrava tra le gambe, una morsa che, proprio nel momento in cui lui avrebbe dovuto godere a spese della propria giovane vittima, gli stava facendo provare il peggiore dolore immaginabile per un maschio!
Lui ululò, ma Kira si unì subito a lui, sovrastandolo con un sorriso di scherno in faccia: un urlo maschile avrebbe allarmato tutti, ma le urla femminili erano la regola in quell'accampamento di stupratori bastardi. Lei si liberò le mani dalla stretta ormai debole del maschio e gli tappò la bocca, prima di strizzargli le palle ancora una volta e ancora più forte, fino a farlo collassare sopra di lei, ormai inerme.
La fanciulla lo rovesciò a terra e sfruttò la sua momentanea debolezza per prendere il controllo. Si accucciò sopra la testa del maschio, in modo da fargliela poggiare sui propri polpacci, con il suo collo stretto tra le proprie cosce e la sua faccia tra le proprie natiche: il porco non poteva respirare, i lembi della gonna gli impedivano di guardarsi intorno e il suo orizzonte era ridotto alla sola intimità della sua sorellina, la fanciulla piccola e indifesa che lui solo poco prima aveva cercato invano di stuprare.
Kira si sistemò meglio sulla faccia del maschio e, mentre serrava meglio le cosce per strangolarlo, gli accarezzava il petto muscoloso per sottolineare la propria posizione: la forza e la violenza brutale e spietata del maschio che si credeva superiore erano state umiliate dalla fanciulla che lui credeva essere solo un essere inferiore e una facile preda. E, in più, si trattava persino della sua sorellina minore, oggetto delle sue voglie proibite, che si era trasformata nella sua condanna non appena lui aveva cercato di prendersela. Fu troppo per la testolina malata del maschio che, nonostante il dolore alle palle, traboccava disperatamente ancora desiderio e voleva, anzi, doveva godere di quella carne giovane prima della fine!
La ragazza mugolò di piacere quando sentì che la sua vittima si era messa d'impegno, baciandole e leccandole l'intimità sempre più intensamente e sempre più freneticamente. E poi si accorse che le sue forti braccia e le mani libere, invece di usarle per cercare di liberarsi, quell'idiota le dedicava a segarsi quella spaventosa erezione che svettava verso l'alto, troppo lontana da lei per essergli veramente utile.
Kira rise. "E così eri un porco pervertito. Chi volevi farti oltre a tua sorella? Anche la mamma?". Il maschio accelerò nello stimolarsi e le sue gambe si misero inutilmente ad agitarsi a causa della mancanza d'aria. Lei gli parlò con tono più dolce, accarezzandogli con tutte e due le mani il petto "Calmati e rilassati. Sei solo con me, adesso: goditi questo momento e lasciati andare, da bravo, tranquillo". La fanciulla mugolò di nuovo, a lungo, grazie ai rinnovati sforzi del maschio, e decise di ricompensarlo per l'impegno: si allungò in avanti e prese la sua erezione in una mano. Gli ci vollero pochi istanti per mettersi a godere come un disperato. Lei si tirò indietro e lui venne copiosamente ricoprendosi ventre e petto di sperma schifoso che non sembrava finire mai. E subito dopo venne anche lei, con un mugolio più acuto.
Quando Kira si riprese dal piacere, il maschio sotto di lei era ormai immobile e privo di vita, come il resto della tenda. Recuperò il coltello e, preso saldamente in mano la virilità del fratello, la tagliò di netto e la raccolse con le altre. Alla fine, ancora ansimante, si rimise in piedi per uscire e tornare ad aiutare le altre ragazze.
Che succede?
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L'assedio
Un manipolo di donne difende un castello da orde di maschi
Nel mondo dopo la Caduta dominato dal caos e da tribù maschiliste sempre più violente, la comandante di un piccolo gruppo di donne difende con coraggio un castello contro orde di maschi che sembrano non finire mai. E a peggiorare le cose le sue figlie sono prigioniere degli aggressori. L'astuzia sfida il numero e la forza bruta.
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- femdom, cfnm, cbt, ballbusting, fetish
Updated on Dec 24, 2021
by hal19696
Created on Sep 16, 2021
by hal19696
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