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Chapter 6 by Kittenboy Kittenboy

Cosa decide Gio?

Epilogo A (Pov di Gio)

Appena Ele chiude la porta rimango nella stanza disteso sul lettino mentre la babysitter mi rimbocca le coperte, io protesto

«non fare storie, la tua mammina mi ha detto che dopo le 9:00 crolli dal sonno» dice Charlotte

«ma...ma devo andare in bagno, per davvero fammi alzare» le dico, mentre lei si avvicina e mi sussurra all'orecchio «tua mamma non ti ha ancora insegnato a non usare il "tu" con una sconosciuta? Anche se minorenne rimango sempre una donna, e per tanto più matura, voi maschi siete così fortunati a rimanere dei bambinoni per tutta la vita...» sento la sua mano che si dirige verso il mio pannolino «mi sembra che più che voglia di urinare, tu abbia voglia di chiuderti in bagno a farti una sega... Non ci pensare nemmeno, piuttosto fatti la pipì addosso che fra un oretta tornerò a cambiarti »

Mi congeda con una bacio e poi esce dalla stanza chiudendo a chiave la porta, così io rimango al buio a sentire i rumori di lei che si diverte in soggiorno

«non ho per nulla sonno» dico fra me e me, e poi non riuscirei a dormire sentendo lo stimolo della pipì, per cui alla fine sono costretto a farmela addosso

Come aveva già annunciato prima, Charlotte ritorna nella mia stanzetta a distanza di un'oretta dopo aver messo in pausa il film che stava guardando, lei nel frattempo si è messa comoda, indossava solo un pigiama leggerissimo che lasciava intravedere il suo enorme seno e al posto delle scarpe da ginnastica con chi era venuta, aveva si piedi delle morbide ciabatte di colore rosa che faceva risaltare di più il suo smalto bianco, lei si accorse subito che la stavo guardando i piedi

«Non sei il primo quarantenne che mi guarda così, molti di voi morirebbero per strisciare ai piedi della scolaretta più sexy della scuola... Ma santo cielo, tu sembri mio padre non provi neanche un po' di vergogna a fissarmi i piedi?»

Io balbetto mentre lei si avvicina

«Più mi guardi, più sei coinvolto e sottomesso. Ti piace che una giovane donna abbia tutto questo potere su di te, non puoi farne a meno. Voi rimanere casto e fedele alla tua mammina ma allo stesso tempo essere umiliato da ogni ragazzina che vedi, e darle il controllo totale di te, del tuo corpo, del tuo cervello»

Io sono rimasto in silenzio, con il volto rosso dall'imbarazzo e il pannolino bagnato, Charlotte aveva intuito tutto di me. Eppure sapevo che se avesse confessato ad Ele che sbavavo per i piedi di una ragazzina, lei mi avrebbe punito

Nel frattempo Charlotte mi avvolse in un abbraccio, chiudendo la mia testa nel suo seno «anche se sei uno schifoso quarantenne pervertito devo comunque fare il lavoro per cui sono stata pagata» sentendo che i miei indumenti sono umidi mi fa distendere sul pavimento per cambiarmi il pannolino mettendone uno pulito

Io sono paralizzato al pavimento con le gambe divaricate mentre una ragazzina cosparge il mio pene e il mio culo di borotalco, sentendo le sue mani che toccano le mie zone erogene non posso fare a meno che avere un'erezione

«Cosa puoi davanti tanta bellezza? Le mie curve, il mio viso angelico sono una dolce tortura per te. La mia immagine si insinua nel tuo spazio più intimo, pronta a metterti un pannolino comprendo quel cosino, l’unica cosa che ti rende un uomo. Ora però è nelle mie mani, sei mio»

Dice Charlotte divertita dalla mia condizione, mi chiede se voglio fatto un pompino prima che torni la mia padrona... Io tutto arrapato accetto, non mi sembra neanche vero

Charlotte inizia a stimolare il mio glande con la lingua per poi metterlo tutto in bocca, era la prima volta che una donna aveva interesse nel farmi venire...

Senti in lontananza che Eleonora stava rientrando in casa, e la ragazza non si fermava... Capì quale era il suo piano ed io come uno stupido maschio sopraffatto dagli ormoni non ho potuto fare a meno di cascarci

Mi ero spinto ormai troppo in là per pensare di fermarmi dal venire, e inondai di sperma il volto di Charlotte, contenta di poter compiere la sua vendetta contro di me, contro quel quarantenne che aveva sessualizzato una povera ragazzina.

Si fece trovare da Eleonora dicendo di essere stata stuprata, usando i vestiti sporchi di sperma come prova

Eleonora non volle sentire altro, la legge è chiara in questi casi, io provai a spiegarle che ero innocente, ma lei mi fece stare zitto dicendo che

«Credere ad un uomo è come credere ad un bambino piccolo»

La supplico un ultima volta di non uccidermi, mentre sono in ginocchio e Charlotte guarda la scena divertita

«Potrei castrarti ma come abbiamo visto non sei buono neanche a seguire gli ordini più elementari come svegliarmi... E poi io ormai ho già deciso»

Eleonora mi fa distendere a terra e si siede sulla mia faccia permettendomi di darle un ultimo orgasmo, fa avvicinare anche Charlotte così che io non abbia più spazio per respirare.

Alla fine l'ossigeno finisce, lasciandomi morire come ho vissuto

Sotto le donne

FINE

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